[06/09/2007] Acqua

Gestione idrica, quando il comitato sta col sindaco

CAMPIGLIA Marittima (Livorno). Il comitato per Acqua Pubblica della Val di Cornia si schiera a fianco del sindaco di Monteverdi Marittimo Carlo Giannoni che nei giorni scorsi aveva polemizzato con Asa per la gestione del servizio idrico, arrivando a ipotizzare un gestore diverso.

«I cittadini del nostro territorio hanno dimostrato, anche attraverso la firma a sostegno della legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica dei servizi idrici, di essere consapevoli che le priorità per la tutela e distribuzione dell´acqua non possono essere garantite da Asa - spiega Mario Gottini a nome del comitato - L´acqua è un bene comune, prezioso, inalienabile, indispensabile per la vita e, purtroppo, non infinito. La gestione di questa non può prescindere dalla sua tutela, a partire dall´adozione di tutte le misure di contrasto alla dispersione, fino ad un´oculata valutazione dei bilanci idrici che devono essere elemento ineludibile prima di ogni scelta relativa a insediamenti produttivi e edilizi».

Secondo il comitato quindi il gestore della rete idrica non può essere una società mista pubblico-privato, «tantomeno in forma di Spa come l´Asa, perché questa scelta impone priorità quali il raggiungimento di utili e risparmio nei costi di personale e di gestione che non rappresentano quello di cui c´è veramente bisogno. Per essere chiari: combattere gli sprechi non può tradursi in risparmio sulla manutenzione ordinaria e straordinaria».

«Le carenze operative e gestionali di Asa denunciate dal sindaco di
Monteverdi M.mo erano quindi ampiamente prevedibili e previste. C´è la necessità di dotare i cittadini di strumenti di controllo e
intervento sulle politiche idriche, valorizzando le competenze diffuse derivanti dalla conoscenza dei territori».

Intanto arriva la dura presa di posizione da parte del presidente dell´Ato, il sindaco di Cecina Paolo Pacini: «In quella realtà è prevista tutta una serie di investimenti in 5 anni che si attestano attorno ai 2 milioni di euro - spiega Pacini - D´altra parte negli ultimi anni Monteverdi ha avuto uno sviluppo urbanistico notevole e velocissimo, fatto senza però tener conto della risorsa idrica effettivamente disponibile. Solo successivamente sono state individuate nuove fonti, ma in ogni caso c´erano da realizzare le infrastrutture e per farlo ci vuole tempo. Non credo quindi che si possa imputare all´Asa o all´Ato di non aver fatto investimenti a sufficienza, piuttosto sarebbe necessario che prima di pensare allo sviluppo urbanistico si facessero una pianificazione precisa delle risorse disponibili».

Torna all'archivio