[05/09/2007] Comunicati

La riconversione ecologica dell´economia toscana passa dal Dpef? (6)

FIRENZE. Concludiamo oggi gli approfondimenti del Dpef regionale 2008 affrontando il tema posto al punto 3.4 del documento e cioè “Governo unitario e integrato delle risorse idriche e per il diritto all’acqua”. Lo schema è lo stesso già visionato anche per i punti precedenti trattati nei giorni scorsi da Greenreport . In questo caso pare particolarmente ricca la parte che riporta quanto già avviato nel corso del 2006. In effetti l’anno passato è stato importante per numero di progetti messi in moto, per i finanziamenti assegnati e accordi di programma firmati. Già nel gennaio sono stati siglati sette accordi di programma tra Ministero dell’ambiente, Enti locali e Autorità di bacino, che riguardano la tutela delle risorse idriche per interventi di salvaguardia e recupero, relativi a distretti industriali e aree sensibili.

Le risorse allocate ammontano a 146 milioni di euro. Altro accordo di programma importante riguarda la messa in sicurezza idraulica del torrente Ombrone pistoiese, per il quale sono stati stanziati complessivamente circa 18 milioni di euro. Sempre per la messa in sicurezza delle aree a maggior rischio idrogeologico sono state stanziate dalla Regione risorse per 7,4 milioni di euro. Altri progetti di rilievo sempre del 2006, riguardano la realizzazione della Banca dati uso del suolo per il territorio dei bacini regionali Toscana costa, Toscana nord e Ombrone per complessivi 880 mila ettari e l’accordo di programma per la realizzazione del dissalatore sull’isola di Giannutri, con completamento del progetto previsto per il prossimo ottobre 2007.

Inoltre da ricordare le linee di intervento che riguardano: il miglioramento del sistema di approvvigionamento idrico dall’invaso di Montedoglio per usi idropotabili nell’Alto Valdarno, nel senese e grossetano; il miglioramento della qualità dell’acqua erogata (la Regione Toscana è in deroga per il superamento di alcuni parametri del Dlgs 31/2001); la realizzazione di punti di approvvigionamento pubblici di acqua di alta qualità. Il resoconto complessivo degli accordi di programma quadro nel settore della difesa del suolo e della tutela delle risorse idriche è il seguente: difesa del suolo- progetti attivati 191, risorse 155,9 milioni di euro, realizzati 35%.

Tutela delle risorse idriche: progetti finanziati 110, risorse 336 milioni di euro, realizzati 36%. Vi sono inoltre i programmi di investimento regionale per la tutela delle risorse idriche finanziati attraverso il Programma straordinario (legge finanziaria regionale 2004), per cui sono stati attivati interventi per la risoluzione di situazioni critiche di carenza idrica a scopo idropotabile (32 milioni di euro il finanziamento, per un investimento complessivo di 120 milioni); interventi di prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento delle acque e rivolti alla tutela dell’assetto idrogeologico (stanziati 58 milioni di risorse regionali, per investimenti previsti di oltre 294 milioni di euro, reperibili attraverso cofinanziamenti). Nel documento, ad oggi, vengono citati 6 progetti specifici: tutela delle risorse idriche dei distretti tessile, conciario e cartario; riutilizzo acque reflue dell’entroterra versiliese a fini irrigui; tutela del lago di Massaciuccoli e bonifica delle Carbonaie; tutela dell’invaso di Bilancino attraverso la sistemazione idraulico-forestale.

Dal punto di vista normativo è importante ricordare la promulgazione della LR 20/06 “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” in cui si attribuiscono competenze e si definiscono procedure autorizzative. A questo articolato quadro di interventi che riguarda il 2006 aggiungiamo due importanti provvedimenti del 2007: l’approvazione del Praa 2007-2010, con 78,8 milioni di euro destinati a tutelare la qualità delle acque interne e costiere e promuovere un uso sostenibile della risorsa idrica. Lo stesso Piano regionale di azione ambientale prevede 289,7 milioni di euro per il mantenimento e il recupero del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera.

Infine, sempre nell’anno in corso è stata approvata la legge relativa all’emergenza idrica e alla prevenzione della crisi idropotabile. Per quanto attiene le attività previste per il 2008, nell’ottica di una più razionale e sostenibile gestione della risorsa idrica, nel documento di programmazione economica viene sottolineato l’impegno della Regione per l’avvio di una revisione del sistema tariffario, la messa a punto di strumenti per il risparmio idrico mediante il riutilizzo della risorsa, l’ottimizzazione dei consumi nei diversi comparti, la riduzione delle perdite. Nello specifico sono 13 le azioni individuate per il PIR 3.4, accompagnate dagli strumenti di attuazione, da avviare nel secondo semestre 2007 e da attuare nel 2008. La risorsa finanziaria totale, prevista per il prossimo anno è di 131 milioni di euro.

Dal quadro complessivo emerge come sia intensa in questo settore l’iniziativa della Regione e ciò si evince dalla semplice analisi quantitativa dei processi e progetti attivati, in un contesto generale in cui manca ancora un chiaro riferimento normativo nazionale che tratti in modo integrato tutti i settori della risorsa idrica. Quindi al di la di quanto riportato nel titolo di questo paragrafo, il governo delle acque anche in Toscana non è ancora unitario. Inoltre non vi è completa integrazione tra gli aspetti legati alla tutela della risorsa idrica e degli ecosistemi e quelli legati alla riduzione del rischio idraulico, settori in stretta connessione specialmente quando si parla di interventi infrastrutturali.

Altro aspetto di carattere generale, in cui si muove anche la pianificazione toscana, riguarda il difficile reperimento di risorse per attuare gli interventi infrastrutturali per il miglioramento quali-quantitativo della risorsa idrica ai fini del raggiungimento degli obiettivi di qualità imposti dall’Europa. Dal punto di vista dell’integrazione della pianificazione il Dpef, come già sottolineato in articoli precedenti, è correlato al Praa e al Prs; inoltre vi è il tentativo di integrare le politiche ambientali (e quindi anche della risorsa idrica) con quelle di altri settori, almeno sulla carta: quanto ciò riesca poi nell’attuazione dei singoli interventi è da dimostrare anche individuando specifici indicatori.

Stesso discorso riguarda la sostenibilità sociale, ambientale ed economica degli interventi che si vanno ad effettuare mancando talvolta un’analisi critica costi/benefici (vedi accordo di programma per la depurazione dell’area del cuoio in particolare nella sua prima stesura). Per quanto attiene le attività previste nel Dpef per il 2008 riguardanti il settore in oggetto, in linea generale vengono individuate le criticità da “aggredire” ma non è altrettanto chiaro “il come” e i tempi nelle azioni progettuali.

Mancano poi le modalità di attuazione di un piano generale di conservazione della risorsa idrica riguardante tutti i settori di utilizzo, che adegui la richiesta alla disponibilità e che faccia superare la necessità di ricorrere a legislazione di emergenza.

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