[04/09/2007] Aria

L’Apec verso un maggiore impegno per ridurre i gas serra

LIVORNO. L’ Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) sembra volersi trasformare in uno dei punti focali del nuovo mondo multipolare e insieme interconesso, dove vecchi nemici come Vietnam ed Usa o Cina e Russia (per non parlare della “non riconosciuta” Taiwan che nell’Apec siede fianco a fianco con il governo comunista di Pechino), dividono il tavolo della globalizzazione con uno stato ricchissimo che nuota letteralmente nel petrolio come il sultanato del Brunei o uno degli Stati più poveri ed arretrati del mondo come Papua Nuova Guinea.

Australia, Brunei, Canada, Cile. Cina, Filippine, Giappone, Hong Kong, Indonesia, Corea, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Perù, Russia, Singapore, Stati Uniti d’America, Taiwan, Thailandia, Vietnam si sono dati appuntamento a Sydney e il cambiamento climatico sarà uno dei temi principali che impegneranno i dirigenti dell’Apec in riunioni ufficiali, iniziate già domenica scorsa, che culmineranno nell’Asia-Pacific Economic Cooperation Australia 2007 Business Summit dell’8 e 9 settembre.

Il ministro degli esteri australiano, Alexander Downer, ha detto che il forum di Sydney potrebbe portare a misure «estremamente importanti» per la riduzione dei gas serra e ad impegni per risolvere il problema del cambiamento climatico. «E’ estremamente difficile ottenere dai Paesi dell’Apec che si impegnino a fare degli sforzi reali per ridurre le emissioni di CO2, non c’è alcun dubbio al riguardo – ha detto Downer in una conferenza stampa ad Adelaide – Lavoriamo duro per arrivare a questo, tenuto conto della prima riunione multilaterale durante la quale i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo hanno dato il loro contributo per la riduzione delle emissioni di CO2».

Anche il primo ministro australiano John Howard aveva già annunciato che i dirigenti dell’Apec fisseranno obiettivi «ambiziosi» per ridurre i gas serra, una buona notizia, visto che molti degli stati aderenti all’organizzazione non aderiscono al Protocollo di Kyoto o snobbano gli impegni richiesti, un ripensamento importante dato che all’Apec partecipano Paesi che nel 2005 registravano tutti crescite del Pil, a volte imponenti come la Cina (+ 10,2%), il Vietnam (+ 8,4), Hong Kong (+7,3) o la Russia, Singapore e il Perù (+6,4).

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