[30/08/2007] Urbanistica

Solo Dean non si è dimenticato del Belize

LIVORNO. Il mondo ha tirato un sospiro di sollievo perchè Dean, il primo grande uragano dei Carabi, non ha fatto troppi danni e vittime, ma come sempre si è dimenticato di una piccola ex colonia inglese, l’ex Honduras Britannico, un paese di foreste pluviali e giaguari che vive poverissimo ai margini del povero centro-America di lingua spagnola.

Invece il Belize, abitato da poco più di 200 mila persone sperse su 22.965 kmq ed al sessantreesimo posto al mondo per indice di sviluppo umano, è stato fortemente colpito e a subirne le conseguenze immediate secondo l’Unicef sono soprattutto i bambini.

Non si sa quanto questo stia preoccupando la regina di Inghilterra, che almeno nominalmente è ancora la sovrana di questo Paese di neri, indios e meticci, ma il dopo Dean è fatto di epidemie di diarrea e febbri legate alla mancanza di acqua potabile ed all’inefficienza dei servizi sanitari.

L´uragano Dean ha spazzato tutto il Belize il 21 agosto, causando black out di elettricità che hanno interrotto l’approvvigionamento idrico dei villaggi, ed a molti non è rimasto altro da fare che bere acqua di pozzi abbandonati ed infettat1.

Sono state distrutte 275 case e danneggiate almeno 900 (nella foto uan tipica abitazione del Belize) ma non si conosce completamente la situazione di piccoli insediamenti spersi nella selva tropicale. Almeno 2.000 persone sono state sfollate in ricoveri, soprattutto nelle scuole, che così rischiano di non riaprire il 3 settembre. Ma Dean ha distrutto anche le coltivazioni e 20mila contadini rischiano l’impoverimento e la fame.

Cifre che farebbero sorridere negli Usa o anche in Messico, ma che sono tragiche per un piccolo Paese senz’altra risorsa che la sua sconosciuta bellezza.

L’Unicef sta aiutando il governo del Belize a fare una valutazione dettagliata dei danni e fornisce un primo aiuto tecnico per permettere l’accesso all’acqua potabile, intanto distribuisce compresse per purificare l’acqua e Sali per la reidatrazione orale.
Il Programma alimentare mondiale ha trovato per mille famiglie del Belise qualche briciola degli aiuti alimentari che sta faticosamente distribuendo nel resto del pianeta, rincorrendo alluvioni, siccità e catastrofi varie..

Intanto, l´Unicef ha avviato una raccolta di fondi per finanziare la distribuire acqua, cibo, medicine, mais e per riparare case e scuole, aiutare le famiglie più vulnerabili, e portare sostegno psicologico e sociale ai più giovani.

«I diritti dei bambini – dice l’Unicef- devono essere una priorità nella risposta del governo alla crisi» speriamo se lo ricordino anche ricchi Stati come Gran Bretagna e Canada che fanno parte, insieme al piccolo, povero e dimenticato Belize, di quel Commonwealth che ricorda lo sterminato impero coloniale inglese che ha abbandonato quel lembo di centro-America solo nel 1981

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