[28/08/2007] Consumo

Nel Dpef toscano il turismo è sostenibile solo qualitativamente, non quantitativamente

LIVORNO. Proseguiamo oggi nella ri-lettura del Dpef 2008 regionale secondo il criterio della sostenibilità ambientale. Nel pezzo della scorsa settimana (vedi link in fon do alla pagina) abbiamo analizzato il documento nella sua interezza (pur già indicando alcune iniziative degne di nota), oggi cominciamo ad entrare ancora di più nel merito. Cominciando dal capitolo “Innovazione e sostenibilità offerta turistica e commerciale”.

Nel testo si legge, nel resonto di quanto fatto nel 2007, che ad aprile-maggio è stato approvato il Protocollo di intesa per lo sviluppo della “filiera corta” fra i settori della ristorazione, delle produzioni agricola, agro-alimentare, artigianale e commerciale in Toscana nell’ambito di “Vetrina Toscana a tavola”. Successivamente è iniziata la relativa campagna promozionale. Così, come attività prevista per il 2008, si dichiara che in questo ambito sarà attuato il Piano regionale dello sviluppo economico 2007-2010 mentre ulteriori interventi a sostegno del turismo e del commercio, saranno finanziati nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2007-2013.

La proposta di Por – prosegue il documento - per l’obiettivo Competitività regionale e occupazione (parte Fesr) prevede le seguenti azioni: sostegno all’innovazione e ai programmi di investimento delle imprese, inclusi gli incentivi per l’acquisto di servizi qualificati; realizzazione di infrastrutture per il turismo e centri commerciali naturali; progetti finalizzati di marketing territoriale (finalizzati a promuovere le risorse endogene e ad attrarre investimenti esteri nei settori avanzati) e iniziative di marketing di destinazione per il turismo sostenibile; interventi di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale nei contesti urbani funzionali alla fruizione di un turismo sostenibile.

Le azioni e gli strumenti di attuazione previsti sono al punto 1.4.1 sono: interventi di sostegno ai processi di innovazione e qualificazione del sistema delle Pmi dei settori ricettivo e distributivo, con particolare riferimento ai centri commerciali naturali, compatibili con i requisiti di sostenibilità, per l’introduzione di nuovi modelli organizzativi e tecnologie; realizzazione di specifici interventi per la promozione e il sostegno dei processi di aggregazione delle imprese finalizzati alla integrazione tra gli interventi di promozione e commercializzazione dell’offerta turistica strutturata anche su sistemi/club di prodotto; aiuti agli investimenti delle Pmi commerciali e turistiche previsti dalla Azione 4.3 del Prse. Strumento di attuazione, il Piano regionale dello sviluppo economico 2007-20010 e il Por.

Stesso strumento di attuazione anche per le altre due azioni previste (punto 1.4.2): Interventi di sostegno agli Eell (enti locali) e a soggetti pubblici per la realizzazione di progetti di qualificazione delle infrastrutture turistiche, espositive, congressuali, termali e delle infrastrutture collegate ai centri commerciali naturali. E (punto 1.4.3) realizzazione di un sistema regionale integrato di servizi per il turismo e commercio connessi all’offerta culturale, ambientale e ai servizi per la mobilità, info-mobilità, gestione dei clienti, e-commerce, nuova comunicazione multimediale, e l’accoglienza anche attraverso la realizzazione della card regionale “Amica Toscana”; realizzazione, nell’ambito dell’Osservatorio regionale del turismo, di sistemi di rilevazione del movimento turistico e, nell’ambito di quello del Commercio, l’evoluzione del sistema distributivo, anche attraverso un nuovo modello organizzativo partecipato dalle Province e dalle categorie del settore; armonizzazione delle politiche dei soggetti pubblici e privati in materia di certificazioni di qualità e di strumenti per la valorizzazione del corretto rapporto qualità/prezzo, anche nell’ambito dei protocolli regionali ”Benvenuti in Toscana” e “Vetrina Toscana”; attivazione di uno specifico Piano strategico di comunicazione per il rilancio dell’offerta turistica basata su specifici sistemi/club di prodotto. Risorse finanziarie Previste per il (2008) sono pari a 25,1 milioni di euro.

Per quanto dunque si inserisca la parola “sostenibilità” relativa all’offerta turistica e commerciale, osserviamo che non è specificata alcuna linea guida di riferimento. Inoltre non vi è alcun accenno al problema della ‘quantità’ oltre a quello di ‘qualità’. Turismo sostenibile è un obiettivo che si può raggiungere solo se questa sostenibilità la si può misurare. Ma se questo non si prevede (almeno che non si dia per scontato…), selezionando quindi indicatori specifici e mettendo in piedi un bilancio e una contabilità ambientale, come lo si può raggiungere?

Se - a puro titolo esemplificativo - non sai quanta acqua c’è in quel determinato territorio, come fai a realizzarci un residence? La sua sostenibilità non può dirsi reale solo perché magari vengono installati sul suo tetto pannelli solari o un impianto di fitodepurazione. Due cose fondamentali per carità, ma: 1) sarebbe il caso che risparmio energetico e uso delle rinnovabili fossero vincolati per legge su ogni nuovo edificio e anche per quelli che vengono ristrutturati; 2) qual è la regola che si intende seguire per quanto riguarda le nuove strutture siano esse camping, residence, alberghi, porti turistici? Si intende inseguire la domanda e poi, a danno eventualmente fatto o potenziale, si mettono le pezze? Su questo il Dpef – pur mettendo a tema e gli va riconosciuto, quello della sostenibilità relativa a turismo - non dà sufficienti risposte.

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