[28/08/2007] Rifiuti

Traffico illecito di 500mila tonnellate di rifiuti speciali: 5 arresti

LIVORNO. I proprietari delle belle villette sparse sulle colline del forlivese non allacciate alla fognatura pubblica pensavano di avere la coscienza più o meno pulita quando periodicamente incaricavano una ditta del posto di venire a svuotare la loro fossa settica e trasportare i liquami al depuratore comunale. Invece, con una lunga operazione che va avanti da diversi anni, il Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Bologna ha accertato che i rifiuti, prevalentemente allo stato liquido o fangoso palabile, dopo essere stati raccolti dagli impianti di produzione, confluivano nel sito di stoccaggio provvisorio della ditta Laghi, da dove, dopo un fittizio trattamento, venivano, successivamente, trasportati presso l´impianto pubblico di depurazione di Forlì o la piattaforma per il trattamento chimico-fisico dei rifiuti, sita all´interno dello stesso depuratore.

In particolare, i rifiuti speciali pericolosi, costituiti, essenzialmente, da liquami e fanghi provenienti da fosse settiche di civili abitazioni, mediante "giro-bolla" o falsificazione dei formulari identificativi, venivano declassati in speciali non pericolosi e fatti confluire in siti non autorizzati alla loro ricezione, nella rete fognaria o in corsi d´acqua superficiali, provocando, così gravi danni ambientale.

L´operazione, denominata "Lucignolo", coordinata dalla Procura di Forlì-Cesena, ha visto impegnati circa 50 carabinieri, supportati da un velivolo del 13.mo nucleo elicotteri carabinieri. Nell´inchiesta sono coinvolte imprese private e pubbliche operanti nel settore ambientale della provincia forlivese.
Cinque persone sono state arrestate mentre gli indagati sono130, in gran parte legali rappresentanti e soci accomandatari di aziende operanti nel settore della gestione e smaltimento rifiuti, con sede in Emilia Romagna. Al centro dell´inchiesta, i proprietari della ditta Laghi e alcuni dipendenti del locale depuratore comunale, gestito dalla società Hera Spa.

Dalle indagini è emerso il traffico illecito di oltre 500.000 tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e non, che sono stati smaltiti in discariche non autorizzate dell´Emilia Romagna. Le ipotesi di accusa sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, evasione fiscale, appropriazione indebita di fondi societari, emissione di false fatture. Il valore dei beni sequestrati ammonta a 4 milioni di euro, mentre il guadagno ottenuto illecitamente nel triennio 2004/2007 é stato stimato intorno ai 3milioni e mezzo di euro.

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