[27/08/2007] Energia

Eolico, La Toscana non cambia: prima lo screening e poi se serve, la Via

LIVORNO. A detta del Giornale della Toscana la vicenda delle pale eoliche di Scansano (impianto già funzionante ma su cui grava ora la sentenza di annullamento dell´autorizzazione da parte del Tar), ha aperto una questione delicata per la nostra regione: ovvero un dibattito sulla necessità di applicare la valutazione d’impatto ambientale per tutti gli impianti eolici.
I primi segnali potrebbero essere letti, secondo il quotidiano, nei due atti dirigenziali varati nei giorni scorsi per due pogetti eolici: «la valutazione di impatto ambientale - si legge - è stata richiesta dalla Regione, sia per il Parco eolico Carpinaccio a Firenzuola (provincia di Firenze), sia per il Parco eolico Fossa Chiara a Collesalvetti».

A dire il vero si tratta di atti specifici riferiti a due casi concreti e non di disposti generali e astratte. Non solo, si parla di atti tipici della procedura di screening (procedura per capire se applicare la Via) che terminerà con la delibera della Giunta regionale. Esattamente la stessa cosa che era avvenuta per Scansano (dove solo successivamente la Via non era stata ritenuta necessaria) ed esattamente quello che avviene per ogni altro progetto eolico, per i quali in Italia non è prevista una Via obbligatoria.

La valutazione di impatto ambientale regionale - ora contenuta nella parte prima del codice ambientale – è obbligatoria solo per tutti i progetti, a prescindere dalla loro ubicazione, rientranti nell’Allegato A della normativa e per parte di quelli rientranti nell’Allegato B ossia per quelli che ricadono anche parzialmente in aree naturali protette.
Per quelli dell’allegato B che non rientrano nelle aree protette, l’atto di indirizzo e coordinamento attribuisce alle Regioni la facoltà di decidere se effettuare la Via, in base ai risultati di una verifica preliminare (cioè lo screening) delle caratteristiche del progetto.

Solo in teoria è quindi possibile che la Regione adotti proprie normative – sempre rispettando le proprie competenze – più restrittive rispetto ai parameri di tutela della normativa nazionale, cioé prevedere una Via obbligatoria degli impianti eolici se ritenuta necessaria per un grado maggiore di tutela del proprio territorio.
In realtà invece ad oggi i due atti dirigenziali non aggiungono nulla di nuovo. Anzi, rendono sempre più urgente una presa di posizione precisa da parte della Regione, visto che l’atteso piano energetico è ancora nei cassetti degli uffici tecnici e anche il rimpasto di giunta che ha sostituito l´ex assessore all´ambiente Marino Artusa con Annarita Bramerini, sembra averne rallentato l’iter.

Per quanto riguarda il progetto del parco eolico di Collesalvetti “Fossa Chiara” invece, non ci sono grandi novità rispetto alle prime indiscrezioni uscite ormai più di un anno fa: il progetto è ancora alle fasi preliminari e individuava al collocazione nella piana di Guasticce lungo la superstrada che da Livorno porta a Firenze. A presentare il progetto il consorzio di imprese Eos fondato nel 2005 dall’Asa al fine di promuovere iniziative progettuali legate all’uso di fonti rinnovabili, e dovrebbe prevedere l’installazione di una decina di torri eoliche.

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