[24/08/2007] Consumo

Assobio: «La copertina dell´Espresso? Un inciampo di fine estate»

LIVORNO. AssoBio, l´associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici replica a L´Espresso, il cui ultimo numero presenta la storia di copertina "Bio, che bluff".

"Esattamente al contrario di quanto sostenuto nell´articolo, nessuno dei prodotti biologici analizzati presenta traccia di coloranti (massicciamente presenti, invece, nei prodotti convenzionali)" - sottolinea Roberto Pinton (Nella foto), segretario dell´associazione - "La media di zucchero negli yogurt biologici alla frutta analizzati (pur additati per aver tutti "molto zucchero aggiunto") è inferiore del 15% a quella degli analoghi prodotti convenzionali; gli aromi contenuti in qualche vasetto sono sostanze aromatizzanti naturali e non sintetiche (al contrario di quanto accade in molti prodotti convenzionali); nei rari prodotti in cui sono tecnologicamente necessari addensanti, si tratta di semplici derivati di alghe o di carruba".

Il contenuto di micotossine presente in un´unica confezione di corn flakes descritto nell´articolo come "sopra del limite massimo proposti dalla normativa europea in fase di attuazione", fa presente l´associazione, in base alla legislazione vigente è invece del tutto regolare.

L´articolo fa poi riferimento alla cosiddetta «farina ricostruita». «Ma la farina integrale derivante dalla macinazione a pietra e quella ottenuta dai moderni mulini miscelando in corretta proporzione la farina, la crusca e il cruschello sono identiche dal punto di vista organolettico, nutrizionale, tecnologico e legale; l´unica differenza è che la seconda consente un trattamento termico di stabilizzazione del cruschello che evita sicure ossidazioni e ipotetici rischi di tossine», continua la nota. In nessuno dei prodotti analizzati sono presenti grassi vegetali idrogenati, ma solo i grassi vegetali (di produzione biologica) espressamente previsti dalla vigente normativa. Qual´è l´irregolarità, chiede l´associazione: «Risulta evidente dai dati presentati che tutti i prodotti analizzati rispettano rigorosamente la normativa, il che non consente alcun addebito a carico delle imprese di produzione e fa valutare la copertina "Bio che bluff" per quel che è, e cioè un inciampo di fine estate».

«Se le caratteristiche dei prodotti (zucchero negli yogurt alla frutta e nelle confetture, sostanze aromatizzanti naturali, grassi vegetali non idrogenati al posto del burro, ecc.) non piacciono", l´associazione suggerisce all´Espresso il lancio di una campagna per la riforma dell´intera legislazione alimentare, avvertendolo: "Per quanto in costante crescita, quello dei prodotti biologici è ancora un segmento di dimensioni contenute, e ben altri e più pesanti sono gli obiettivi da mettere nel mirino».

La nota prosegue citando i numerosi studi scientifici che concordano sul maggior contenuto di vitamine, sali minerali, antiossidanti e nutrienti in genere nei prodotti biologici e le conclusioni del congresso internazionale della Fao del maggio scorso, che apprezzano l´indipendenza dell´agricoltura biologica dai combustibili fossili e il suo fare affidamento su mezzi di produzione disponibili localmente: intervenendo con processi naturali incrementa l´efficacia e la resistenza degli ecosistemi agricoli nei confronti di condizioni climatiche difficili. Anche secondo la Commissione del Codex Alimentarius, conclude AssoBio, l´agricoltura biologica minimizza l´inquinamento dell´aria, del suolo e delle risorse idriche, ma ottimizza anche la salute e la produttività delle comunità interdipendenti di piante, animali e persone

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