[24/08/2007] Comunicati

Tasse, referendum e decisionismo

LIVORNO. La lenzuolata referendaria ipotizzata dal ministro per lo sviluppo economico Pierluigi Bersani (Nella foto) e l’ennesima cantilena di Montezemolo sulle tasse che non si devono toccare ed anzi che vanno abbassate sono figlie di una stessa matrice, ovvero della deriva che la politica italiana ha preso rispetto al proprio ruolo decisionale, abdicando quindi al primo compito di ogni buon governante.

«La prossima lenzuolata potrebbe partire dal basso – ha detto Bersani al settimanale Economy - penso a una lenzuolata referendaria. Le liberalizzazioni non possono essere lasciate alle geometrie parlamentari, bisogna mobilitare il Paese con referendum nazionali e regionali su un messaggio positivo». È innegabile il fatto che più che geometrie parlamentari, come le chiama Bersani, si tratta di vere e proprie ragnatele in cui nell’ultimo anno si sono impantanate le più importanti riforme, a partire da quella dei servizi pubblici locali e quella delle Authority. Ma al di là del merito delle singole riforme, resta il fatto che non si può pensare di risolvere l’impasse politico dal basso, perché comunque prima o poi la decisione va presa, e non è sempre detto che l’eventuale esito referendario sia la scelta più giusta.

Se quindi almeno teoricamente Industria 2015 sembra aver imboccato la strada giusta, (una politica industriale che metta al centro l´efficienza energetica, la mobilità sostenibile, la tecnologia per i beni culturali), dal punto di vista del riorientamento verso un’economia più ecologica, la strada sembra più che mai in salita (appunto, soprattutto se si pensa di farla partire dal basso!).

Dall’altro lato c’è il solito Luca Cordero di Montezemolo che è abilissimo a rimestare nel torbido di entrambi gli schieramenti politici, e mentre da una parte grida che c’è bisogno «di una politica forte e autorevole che sappia decidere» dall’altra si lagna del “decisionismo” con cui il governo italiano vorrebbe decidere (ma più che altro discutere) di tassare le rendite. La medicina, manco a dirlo, è la stessa di sempre: «La prossima finanziaria deve mettere al centro la crescita economica, perché abbiamo bisogno di crescere, di togliere dei tappi». E secondo Luca Cordero di Montezemolo, nemmeno troppo implicitamente, questi tappi sarebbero «certi politici e certa politica, di cui l’Italia per bene e che produce non ne può più».

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