[23/08/2007] Rifiuti

Slitta l´accordo su Bagnoli. Anselmi: «Voglio un accordo in piena sintonia con la Regione»

PIOMBINO (Livorno). «Io vorrei andare a siglare un accordo con un largo consenso politico e in piena sintonia con la regione. Dopo il pronunciamento politico del consiglio comunale quindi, avremo altri giorni di tempo per migliorare l’accordo e per continuare a informare i cittadini». Le parole del sindaco di Piombino Gianni Anselmi hanno un significato chiarissimo: la sigla sull’accordo non sarà messa in questi giorni, l’intera vicenda non si chiuderà entro agosto come auspicava fino a pochi giorni fa e l´accordo sarà eventualmente firmato in piena sintonia con la Regione.

«Domani saranno proposti dei documenti – spiega ancora il sindaco – e visto che da un mese e mezzo di questa opportunità se ne parla ovunque, perfino nelle spiagge e nei bar, è giusto che il consiglio si pronunci sul lavoro svolto fino adesso. Così come è opportuno già da domani proseguire l’impegno informativo nei confronti dei cittadini, che in tanti hanno firmato una petizione che terrò sicuramente in massima considerazione, anche se penso che alcune di quelle firme siano collegate a una percezione sbagliata dell’operazione».

Secondo il sindaco infatti devono essere corrette alcune notizie diffuse dal comitato che non sarebbero veritiere: «Se ci si ferma alla frase che i fanghi sono inquinati e che faremo tutti il bagno negli Ipa è facile raccogliere firme – spiega Anselmi – invece non è vero che i materiali sono pericolosi, perché lo dicono le tabelle in cui sono evidenziati Ipa mille volte al di sotto della soglia di pericolosità. Non è vero che mancano i soldi. Non è vero che si danneggia l’immagine turistica con il via vai di bettoline perché altrimenti dovremmo dire ok chiudiamo il porto intero. Non è vero che si tratti di un spreco di denaro pubblico perché il governo ha giudicato di interesse generale rimuovere la colmata di Bagnoli in tempi brevi, dando alla variabile tempo un’evidente importanza economica. E non è vero che sono rifiuti, come qualcuno si ostina a chiamarli: sono sedimenti marini e materiali di bonifica altrimenti non potrebbero andare nelle vasche di colmata, lo dicono i commi 996 e 997 della finanzia 2007, i rifiuti industriali tal quali non ci possono andare (greenreport in effetti utilizza il termine "rifiuti", di cui riportiamo l´esatta definizione tratta dal Testo unico e della direttiva europea 2006/12/Ce: "Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l´intenzione o l´obbligo di disfarsi", ndr )».

Il sindaco infine sottolinea che contestualmente all’operazione-Bagnoli il comune si sta occupando anche dei rifiuti della Lucchini: «La situazione va risolta e va risolta in modo serio – conclude – la stiamo valutando insieme a regione e ministero ma la situazione è molto delicata perché come sappiamo tutti c’è in atto un sequestro, c’è un’indagine della magistratura, e c’è un inquinatore che non deve essere sollevato gratuitamente dalle sue responsabilità».

Intanto l’Autorità portuale di Piombino torna a precisare la questione economica. «Il costo complessivo stimato degli interventi sul Sin di Piombino previsto dall’intesa ammonta a € 688.402.284,00 – si legge nel comunicato stampa - che ci consentirà nel tempo di conseguire il duplice obiettivo delle bonifiche e dragaggio dei fondali del porto nonché dei complessivi ulteriori 64 ettari di nuovi banchinamenti previsti dall’Autorità Portuale (oltre alla strada 398 ed altre opere di bonifica a terra quali Città Futura, la vecchia discarica etc…..)».

Questa ingente mole di interventi «non può essere realizzata tutta insieme – continua la nota - e dunque le risorse non possono essere impegnate tutte insieme ed è per questo che l’intesa prevede 3 fasi di intervento secondo la logica operativa che mette in sequenza la messa in sicurezza della falda, la bonifica, i dragaggi ed i banchinamenti. Se questa è in linea generale, la logica operativa va comunque evidenziato che anche nella prima fase sono presenti interventi tesi a realizzare nuovi banchinamenti (1° banchinamento Variante II pari a circa 450 mtl e 50.000 mq.). Per la prima fase l’intesa prevede concretamente 274.000.000,00 Euro dei quali 189.600.000,00 per il porto. Il complesso di queste risorse (interventi) di prima fase richiederà alcuni anni per il loro impiego (attuazione) ed è normale che l’intesa prevista individui una seconda ed una terza fase che dovranno essere finanziate man mano che diventeranno eseguibili. In altri termini non si possono chiedere oggi finanziamenti, diciamo “in contanti”, che si riferiscono a progetti programmati ma che potremo attuare solo tra alcuni anni secondo la normale esecuzione prevista dalla nostra logica operativa. Tuttavia non si può sottacere né sottovalutare che l’impegno che tutti i Ministri delle Repubblica firmatari dell’eventuale Accordo (Ambiente, Trasporti, Infrastrutture, Sviluppo Economico e anche Presidenza del Consiglio dei Ministri) vale per tutte e tre le fasi e pertanto dovranno adeguare in tal senso la programmazione finanziaria dei loro Ministeri – nel corso dei prossimi anni».
E’ per questo quindi che l’Autorità Portuale esprime un giudizio positivo sull’intesa e ritiene incongrue le argomentazioni che al riguardo sostengono coloro che non la condividono.

In attesa di trovare la sintonia con la Regione, il sindaco Anselmi incassa il sì della segreteria regionale dei Ds toscani, che «condivide la scelta degli amministratori piombinesi e del Circondario Val di Cornia, di sottoscrivere l’accordo di programma con Governo e Ministero dell’ambiente, che costituisce un’occasione unica per modernizzare lo scalo di Piombino, e dare prospettive di sviluppo all’intera economia della zona».

Il responsabile degli Enti locali dei Ds toscani, Luca Sani sostiene anche che «i 760.000 metri cubi di sedimenti ed i 1.300.000 metri cubi di materiali di colmata provenienti da Bagnoli, non sono rifiuti pericolosi. Il ciclo di trattamento dei fanghi, d’altra parte, sarà effettuato negl’impianti della società Tap, che è a maggioranza pubblica e che quindi offre ai cittadini ulteriori garanzie sotto il profilo ambientale».

Infine Sani fa una considerazione sul ruolo della Regione Toscana, «che deve spendere tutto il proprio peso per affiancare il territorio in questa imponente opera di infrastrutturazione e riqualificazione ambientale. Proprio in questi giorni l’Assessorato regionale all’Ambiente sta lavorando per inserire nell’accordo di programma anche la partita delle bonifiche dei depositi delle scorie industriali della ex Lucchini, verificando la possibilità di utilizzare anche quei materiali per riempire le casse di colmata».

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