[21/08/2007] Comunicati

Nuova Unità dell’Onu contro le armi biologiche

LIVORNO. Le armi di distruzione di massa, chimiche e biologiche, che avrebbe avuto Saddam Hussein sono servite a scatenare una guerra dalla quale Usa e Inghilterra stanno in questi giorni cercando una onorevole via d’uscita con un costo di sangue già troppo alto e un risultato politico disastroso.

Sarà anche per questo che l’Onu, che in Iraq sta riprendendo un ruolo di rilievo, ha pensato di creare una nuova Unità di appoggio per l´applicazione della Convenzione sulle armi biologiche dell’Ufficio per il disarmo delle Nazioni Unite.

«Il mandato dell’Unità – spiega Sergio de Queiroz Duarte, il nuovo rappresentante dell’Onu per il disarmo – è soprattutto quello di facilitare la comunicazione tra gli Stati membri e, su domanda, i contatti con le istituzioni scientifiche ed accademiche e le organizzazioni non governative. L´Unità servirà così da centro di scambio di informazioni sulle misure adatte a rafforzare la fiducia. Più chiaramente, più gli Stati utilizzeranno i suoi servizi, meglio funzioneranno».

L´Unità fornirà sostegno istituzionale ed amministrativo per giungere alla piena attuazione della Convenzione sulle armi biologiche e per la loro messa al bando. I Paesi aderenti pienamente alla Convenzione sono 156, 16 la hanno solo sottoscritta, ma la difficoltà è rappresentata dagli stati sottoscrittori e firmatari che detengono ancora molte di queste armi e sostanze e dai 23 Paesi non firmatari della Convenzione entrata in vigore nel 1975 e che non hanno nessuna intenzione di rinunciare a stoccare e fabbricare (e comprare) agenti batteriologici e microbiologici, tossine e armi, equipaggiamenti e vettori destinati a diffonderli nei Paesi “nemici”.

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