[14/08/2007] Rifiuti

Amianto, Asm: «Con il kit fai-da-te diminuiti gli abbandoni»

LIVORNO. Da tre anni l’Asm di Prato ha avviato un sistema semplificato di rimozione e smaltimento per piccole quantità di amianto, in accordo con l’Asl 4, e sulla base della delibera regionale 102. Quando un cittadino decide di disfarsi dalla scomoda presenza di una tettoia, una cisterna, una canna fumaria in eternit, di cui è stato fatto un largo uso negli ultimi decenni del secolo scorso, può rivolgersi all’Asm per avere un kit completo con il quale rimuovere personalmente il manufatto e attendere poi che gli operatori passino a ritirarlo.

«E’ un’iniziativa molto apprezzata dai cittadini – spiega il direttore Sandro Gensini – perché noi forniamo il kit completo (una tuta con cappuccio usa e getta, una mascherina, guanti, prodotto incapsulante, erogatore di acqua a bassa pressione, teli in plastica, nastro adesivo e ovviamente istruzioni per l’uso) che consente di fare interventi limitati senza lungaggini e senza necessità di chiamare ditte».

E soprattutto con la certezza che l’eternit non venga abbandonato in un bosco, ma venga smaltito in modo corretto. «L’amianto che ritiriamo – spiega infatti sempre Gensini - viene portato a un’azienda specializzata che poi lo avvia alle discariche autorizzate, che purtroppo in Italia non esistono: l’amianto rimosso nella provincia di Prato come in gran parte d’Italia, finisce tutto in Germania ed Austria ed è proprio il costo del trasporto che incide fortemente sulla spesa necessaria a rimuovere un manufatto in amianto».

Col sistema del kit fai date – che è attivo anche in altri territori toscani ma certo non è diffuso in modo capillare – il cittadino riesce comunque a risparmiare un bel po’ rispetto all’intervento di una ditta specializzata (che invece si rende necessario per opere più grandi): 36 euro per il kit e 0,324 euro per chilo di amianto, il che vuol dire – tanto per dare un’idea – che rimuovere una tettoia lunga 10 metri e larga 1 costa alla fine in tutto tra i 250 e i 300 euro.

«Le richieste sono piuttosto frequenti – spiegano ancora dall’Asm – in media vengono prelevati una ventina di kit al mese e in effetti da quando c’è questa possibilità sono diminuiti anche gli abbandoni. E’ importante comunque fare anche molta informazione non solo tra i cittadini: quando abbiamo lanciato l’iniziativa abbiamo fatto numerosi incontri con le categorie, perché muratori e idraulici sono il filtro tra noi e i cittadini che devono sapere che l´amianto può essere un ospite nocivo, tutto dipende dal suo stato di conservazione: quando è danneggiato rappresenta un pericolo perché libera nell’aria fibre molto dannose per la salute essendo uno dei cancerogeni certi i cui effetti si manifestano a distanza di molto tempo, anche 20 o 25 anni. Una volta incapsulato e messo sotto terra, invece, diventa totalmente innocuo».

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