[13/08/2007] Energia

Rimane chiusa la più grande centrale nucleare del mondo

LIVORNO. La centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, potrebbe dover rimanere chiusa per mesi e forse ancora più a lungo. E’ quanto trapela dopo l’ispezione dei tecnici della International atomic energy agency (Aiea) all’impianto giapponese che è stato danneggiato, anche con fuoriuscita in mare di acqua radioattiva, da un sisma di 6,8 gradi di potenza che ha colpito l’area il 16 giugno, uccidendo 11 persone, ferendone mille e distruggendo centinaia di edifici. E rinnovando le preoccupazioni per la sicurezza delle centrali atomiche giapponesi che danno il 30% dell’energia elettrica all’intero Paese.

Inizialmente la Tokyo Electric Power Co. (Tepco), proprietà dell’impianto nucleare, aveva detto di non aver bisogno dell’aiuto dell’Aiea, ma ci ha ripensato dopo le pressioni del governo del Giappone (e di quello russo) preoccupato per le possibili ricadute negative su turismo e pesca.
I controlli sulle 17 centrali nucleari del Giappone erano stati intensificati lo scorso anno, dopo la notizia che numerosi incidenti erano stati nascosti da omissioni e bugie delle grandi industrie energetiche.

I sei membri della squadra Aiea che hanno controllato la centrale non si sbottonano, ma i risultati del viaggio giapponese dovrebbero arrivare presto a Vienna sulla scrivani del direttore dell’Agenzia atomica dell’Onu, Mohamed ElBaradei.
Ma l’Aiea fa notare che l’incidente ha prodotto anche un fatto politicamente positivo: ora il Giappone è disposto a condividere in gruppi di lavoro, congressi, meeting internazionali le lezioni apprese dall’impatto di un forte terremoto su un grande impianto nucleare.

Gli esperti dell’Aiea hanno confermato che lo sversamento di acque radioattive in mare non ha prodotto nessun visibile effetto sulla fauna marina, ma nonostante questo e la riconosciuta professionalità dei tecnici e degli operai che lavorano nella centrale, Kashiwazaki-Kariwa rimane chiusa.

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