[07/03/2006] Consumo

Ogm, troppe discordanze tra vari studi

ROMA. «I risultati di questa indagine evidenziano la necessità di aumentare gli studi pubblici e la ricerca scientifica non pilotata dalle multinazionali. Non è possibile però rincorrere gli argomenti in extremis. La ricerca pubblica va finanziata e promossa sistematicamente per avere a disposizione sempre dati inoppugnabili».
Così Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, commenta lo studio sugli Ogm presentato questa mattina a Roma, dal ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno.

I dati emersi dalla ricerca “Ogm in agricoltura”, realizzata dall´Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) su commissione del ministero delle Politiche agricole, «mette in luce ancora una volta - dice Legambiente - che gli effetti degli organismi geneticamente modificati sull’ambiente e sulla salute dell’uomo sono tutt’altro che trascurabili e che più della metà degli italiani è contraria al loro impiego in agricoltura e nel settore alimentare».

«Chiediamo dunque – continua Ferrante - che vengano richiesti e finanziati altri studi pubblici, realizzati da soggetti privi di interessi nel settore dell’agrobiotech, che possano far luce sui i reali effetti che queste colture hanno sugli ecosistemi e sulla salute dei consumatori. Nell’ambito della sicurezza alimentare – conclude Ferrante - questa è una priorità che merita l’impiego di risorse, cosa che fino ad oggi non è avventuta visto che l’ultima Finanziaria ha tagliato del 17% i fondi per la ricerca, bloccando le assunzioni negli istituti di ricerca e riducendo del 40% i contratti a tempo».

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