[08/08/2007] Urbanistica

In Siberia i fiumi si mangiano la terra ghiacciata

LIVORNO. In Siberia le sponde del fiume Lena, uno dei più grandi del mondo con I suoi 4.400 chilometri, stanno retrocedendo molto velocemente e minacciano installazioni urbane ed industriali. Le isole che sorgono nel letto del grande corso d’acqua russo vengono erose in media di 27 metri all’anno, rendendo pericolosa la navigazione fluviale, essenziale per i collegamenti di tutto il bacino fluviale. Studiosi francesi, russi ed americani stanno studiando il fenomeno di accelerata erosione e lo mettono chiaramente in relazione col riscaldamento climatico che sta provocando lo scioglimento del terreno finira perennemente ghiacciato, conosciuto come permafrost o pergelisol.

In Yacuzia, l’immensa regione che occupa la Siberia centrale, dove le temperature possono scendere a 70 gradi sotto zero, il permafrost raggiunge uno spessore di 1 chilometro e mezzo, e proprio lì scorre la Lena. Da sud verso nord. I ricercatori hanno rilevato una crescita delle temperature invernali dell’aria di 4 gradi negli ultimi 40 anni , del suolo gelato di un grado e dell’acqua del fiume di 2 gradi in estate e primavera dopo gli anni 1980. Questo fa della Lena uno dei fiumi più reattivi ai cambiamenti climatici.

Il risultato è che in primavera il permafrost fonde alimentando il bacino fluviale della Lena. Il Centre national del la recherche scientifique francese spiega che «Le piene dette di “débacle” (dovute cioè al disgelo repentino n.d.r) provocano una forte erosione meccanica e termica delle sponde gelate. L´analisi delle fotografie e dell’immagini satellitari, dalla fine degli anni 1960 ai nostri giorni, completate con rilievi sul terreno nella regione di Yakutsk, ha messo in evidenza una crescita dell’arretramento delle sponde gelate».

Attraverso l’erosione di sponde ed isole fluviali grandi quantità di sedimenti occupano il fiume con banchi di sabbia e i numerosi canali che si stendono in una piana inondata di 25 chilometri di larghezza, cambiano percorso da un anno all’altro, rendendo obsolete le carte di navigazione, e difficilmente sfruttabile una via fluviale che serve a trasportare la grandissima parte delle materie prime e dei prodotti siberiani. In inverno la Lena è di solito coperta da una coltre ghiacciata di 2 o 3 metri, ma tende a diminuire e per i camion che la percorrono si avvicina il tempo che lo strato di ghiaccio non li sosterrà più.

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