[07/03/2006] Urbanistica

Costruttori, urbanisti e Legambiente: nuove politiche urbane per combattere il declino

ROMA. Riqualificazione delle periferie, risparmio energetico e fonti rinnovabili, alloggi in affitto, mobilità urbana. Sono i temi chiave che Associazione nazionale costruttori edili, Istituto nazionale di urbanistica e Legambiente hanno voluto richiamare agli schieramenti politici con il convegno «La città che vogliamo – Nuove politiche urbane per combattere il declino e rilanciare l´economia italiana», organizzato oggi a Roma. Ha introdotto la discussione Federico Oliva, presidente Inu, sono intervenuti, tra gli altri, Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente Anci, Claudio De Albertis, presidente dell’Ance, Francesco Rutelli, presidente della Margherita e Maurizio Lupi, deputato di Forza Italia e il direttore di Legambiente Francesco Ferrante.
Per le tre organizzazioni la riqualificazione delle periferie necessita di nuove politiche, di canali di finanziamento e di chiare priorità d’intervento. Il degrado edilizio, ambientale e sociale di molte aree periferiche delle grandi città richiede un forte impegno, che passi attraverso una concertazione pubblico-privato.
Altra sfida, quella di una nuova politica energetica, che riduca i consumi, i costi e le emissioni nelle città, che consumano oggi il 40% dell´energia del Paese. La strada è quella indicata dalla Direttiva europea sul rendimento e la certificazione energetica in edilizia: di ogni edificio si dovrà sapere quanta energia consuma, ma si dovranno anche fissare limiti minimi, regole semplici e incentivi per orientare il settore. Per costruire un nuovo scenario nel quale sia economicamente vantaggioso e più semplice rimettere mano al patrimonio edilizio italiano per ridurne i consumi, aumentare l’efficienza degli impianti, realizzare una vasta diffusione delle fonti rinnovabili.
Terzo punto chiave: la casa, questione sociale strettamente intrecciata al ciclo economico difficile che attraversa l’Italia, e la profonda crisi delle politiche abitative. Oltre l’80% delle famiglie vive in una casa di proprietà: una percentuale, tra le più alte d´Europa, che non dipende da un maggiore benessere ma dalla mancanza di alternative, cioè dalle carenze del mercato dell’affitto, sia privato che pubblico. L’offerta pubblica di alloggi in affitto è infatti la più bassa in Europa e non risponde più alla domanda sociale. Occorre allora una politica nazionale centrata sugli alloggi in affitto e una politica di finanziamento e di agevolazioni fiscali.
Infine, secondo i promotori del convegno è necessario concentrare risorse pubbliche e private per interventi e opere sulla mobilità urbana sostenibile. Almeno la metà degli investimenti per le infrastrutture deve essere localizzato nelle aree urbane, se si vuole ridurre l’incredibile gap dalle città europee e realizzare una vera rete di trasporto pubblico efficiente e competitiva, un sistema di mobilità sostenibile che offra un’alternativa più conveniente rispetto all’automobile e tale da far diventare le nostre città più pulite, libere, vivibili.

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