[06/08/2007] Rifiuti

Il sindaco Binaglia: «Bene l´amianto a Cava Fornace, ma il 70% sia destinato a marmettola»

MONTIGNOSO (Massa Carrara). Mercoledì pomeriggio tutte le forze di maggioranza della provincia di Massa Carrara si incontreranno su richiesta del sindaco di Montignoso Federico Binaglia (quota Ds) per discutere dell’autorizzazione concessa per stoccare nella cava Fornace (ex cava Viti) non solo marmettola ma anche altri rifiuti tra cui l’amianto. «Ho chiesto questa riunione con l’obiettivo di far correggere quell’autorizzazione – spiega Binaglia - che ha ribaltato il concetto di contingentamento: una discarica a servizio della marmettola si è trasformata in discarica tout court per qualsiasi rifiuto, dai fanghi da dragaggio portuale alle terre da scavo fino all’amianto. Non dico no all’amianto, siamo d’accordo nell’interrarlo a cava Fornace, ma tornando alle percentuali iniziali sui quali c’era anche l’accordo con i gestori: 70% della cava destinata a marmettola e 30% ad altri materiali».

Nessuna preclusione all’amianto quindi (del resto l’interramento dopo averlo ingabbiato è la pratica più sicura, seguita per esempio dalla Germania che attualmente riceve – in cambio di parecchi soldi – la maggior parte dell’amianto rimosso in Italia).

«Insisto su questo punto delle percentuali – prosegue Binaglia - perché la marmettola è il rifiuto speciale ancora non pericoloso prodotto in maggior quantità nel nostro comprensorio. Fino ad oggi finiva nella cava del Brentino a Massarosa dove si pagava intorno agli 8 euro a tonnellata perché non c’erano controlli, tutto finiva in questa specie di lago. Portare la marmettola a Cava Fornace costava invece 24-25 euro per cui era stato trovato l’accordo con i gestori: in cambio della possibilità di accogliere altri materiali più remunerativi in una percentuale del 30%, avrebbero proposto tariffe convenzionate per la marmettola, competitive rispetto al Brentino».

Ieri intanto i Democratici di Sinistra sono intervenuti sulla riclassificazione contestata da quasi tutti gli altri partiti, sia di maggioranza che di opposizione. E la difendono spiegando che «non è un atto sconsiderato ed abnorme compiuto da un ‘scellerato’ funzionario della Provincia», bensì come spiega il segretario Gianni Lorenzetti, «solo la conseguenza di una serie di valutazioni concrete a carattere giuridico e tecnico-scientifico, che si basano sull’evidenza che il conferimento di alcune fattispecie di materiali non pericolosi non costituisce rischio aggiuntivo rispetto al conferimento di sola marmettola, date le caratteristiche dell’impianto». I Ds di Montignoso esprimono quindi piena solidarietà al sindaco Federico Binaglia ed al segretario provinciale Narciso Buffoni offesi da scritte apparse in paese e lo stesso Binaglia sa bene che l’autorizzazione è legittima. «Per questo voglio soltanto migliorarla – conclude il sindaco di Montignoso – perché le garanzie ambientali dei tecnici ci sono tutte e quindi una vasca da 15mila metri cubi di amianto può essere tranquillamente sostenuta dal sito, ma chiederà che si rivedano le quantità di marmettola al 70%».

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