[02/08/2007] Consumo

Cts ambiente: «Vietare detenzione spadare a bordo e in porto»

LIVORNO. Il Veliero dei Delfini è arrivato ieri in Sicilia . La campagna, alla sua quinta edizione, è promossa dal Cts Ambiente in collaborazione con il ministero dell’ambiente , la Regione Sicilia e con la partecipazione della guardia costiera e del Noe . Obiettivo del 2007, Anno Internazionale del Delfino, è, ancora una volta, quello di verificare lo stato di salute dei cetacei che vivono nelle acque del nostro Paese individuando i fattori di rischio, le iniziative attivate e auspicabili per proteggerli e, infine, sensibilizzare amministratori e cittadini verso scelte sostenibili.

In Sicilia il Veliero lancia il grido d’allarme per quella sciagurata pratica di pesca che prevede l’utilizzo di reti da posta derivanti, le famigerate spadare. Alte fino a trenta metri e lunghe decine di chilometri, le spadare vengono posizionate in mare e lasciate in balia delle correnti : «In questo modo – afferma Stefano Di Marco, vicepresidente nazionale del Cts - le reti formano una barriera invalicabile per molti animali non commerciabili che, una volta intrappolati, trovano morte sicura, come delfini e tartarughe, ad esempio».

«Un vero e proprio ”muro della morte”- spiega il Cts in una nota - che continua a mietere inutili vittime nel nostri mari ed a compromettere gli habitat marini in totale spregio al veto comunitario che le ha ufficialmente bandite a partire dal 2002 ed alla campagna Tolleranza Zero adottata dal nostro Ministero delle Politiche Agricole».

«Basti pensare che .- aggiunge Di Marco - solo nella prima metà del 2006 la Guardia Costiera italiana ha confiscato 400 chilometri di reti da posta derivante. E ben 1500 chilometri da gennaio 2005». Dal mare della Sicilia il Veliero di Cts, - cui aderiscono, tra l’altro, le associazioni di pesca Legapesca, Federcopesca, Agci Agrital - avanza con forza una serie di richieste per cercare di porre fine a questa drammatica situazione: «Chiediamo innanzitutto – dice sempre Di Marco – che la legislazione italiana vieti non solo l’utilizzo delle spadare ma anche la loro detenzione a bordo, tanto in mare quanto in porto. Le reti confiscate devono quindi essere distrutte e – conclude - per i casi di inadempienza si dovrà prevedere la perdita della licenza di pesca».

Per una gestione sostenibile del mare anche l’Assessore Regionale Dore Misuraca : «Concordiamo con la necessità di garantire alla Sicilia un mare adeguatamente protetto anche perché la presenza di un ecosistema marino integro rappresenta anche un elemento di forte traino per il turismo grazie all´attività di whalewatching, concreta possibilità di reddito integrativo, tra l’altro, per le marinerie locali».

Torna all'archivio