[02/08/2007] Parchi

Chavez é il re degli alberi latinoamericani?

LIVORNO. La rivoluzione bolivarista-socialista di Higo Chavez, il discusso caudillo del Venezuela, passa anche per l’imitazione di altre rivoluzioni e quello che sta accadendo nel Paese sudamericano somiglia molto alla campagna maoista raccontata nel libro “il re degli Alberi” dello scrittore cinese Acheng , ambientato in piana rivoluzione culturale, dove un gruppo di studenti viene inviato, per essere "educato" dai contadini poveri, ad effettuare un grande piano di disboscamento-rimboschimento delle foreste, per tagliare gli alberi “inutili” e sostituirli con quelli “utili”. Un impeto messianico e stacanovista che non tiene conto del potere conservatore e paziente della natura.

Somiglia molto a tutto questo, ma forse con migliori ambizioni di recupero ambientale, la “Misión Árbol” lanciata un anno fa in Venezuela, un piano quinquennale di stile repubbliche popolari per piantare 100 milioni di alberi su 150 mila ettari lungo il corso dei fiumi tributari dell’Orinoco. In un’intervista a “Tierramerica” il ministro dell’ambiente del Venezuela, Miguel Rodríguez, ha annunciato che è già stato effettuato un quarto del lavoro previsto: «1.900 comités conservacionistas, con 18 mila partecipanti, lavorano in 1.500 progetti di riforestazione ed hanno messo a dimora 26 milioni e 567 mila piante», con una spesa per questo primo anno di circa 23 milioni di dollari.

Secondo il governo la “Misión Árbol” vuole «Contribuire con la participazione protagonista delle comunità organizzate in comités conservacionistas e cooperative, per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo o che si fondi su recupero, conservazione e uso sostenibile dei boschi per il miglioramento della qualità della vita».

Gli obiettivi sono quelli di «contribuire al recupero ed al mantenimento dei boschi nazionali, attraverso la riforestazione a fini di protezione, agroforestali e commerciali-industriali» come strategia di pianificazione integrale ed uao sostenibile dei bacini idrografici.

Nonostante che il sud-est del Paese sia coperto da grandi boschi, Il governo venezuelano è intervenuto con questa campagna di rimboschimento perché secondo il ministero dell’ambiente la superficie forestale retrocede di circa 140 mila ettari all’anno, ma per le associazioni ambientaliste la cifra reale potrebbe superare 240 mila ettari. Insomma, il grande piano “Misión Árbol”, potrebbe al massimo in 5 anni far fronte al disboscamento “ufficiale” di un anno e l’ennesima iniziativa di massa di Chavez deve tener conto, senza poterlo dire, che l’erosione delle foreste venezuelane avviene soprattutto per la fame di terre e di legname dei poveri, che adorano el Pesidiente per queste vulcaniche trovate populiste che mettono la coscienza, e per un po’ anche la pancia, a posto. Ma almeno Chavez ci prova…

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