[01/08/2007] Comunicati

Ban Ki-moon: un nuovo accordo sul post-Kyoto entro il 2009

LIVORNO. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon (Nella foto) si è appellato a «tutti gli Stati» perché partecipino ai negoziati per un nuovo trattato sul clima entro il 2009, quando si terrà a New York il dibattito convocato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite sul tema “cambiamenti climatici, una sfida mondiale”.

«Riunendoci - ha detto Ban Ki-moon – faremo in modo che la questione dei cambiamenti climatici, che figura da più lungo tempo all’ordine del giorno mondiale, riceva finalmente la forte attenzione che merita. L’Artico si sta riscaldando due volte più velocemente che la media a scala mondiale. Lo scioglimento (dei ghiacci n.d.r.) che ne risulterà minaccia le popolazioni e gli ecosistemi della regione, ma anche le isole e le città costiere dell’altro lato del pianeta. Altrove, in conseguenza della sparizione dei ghiacciai, le riserve di acqua sono in pericolo. E per un terzo della popolazione mondiale che vive nelle regioni secche, soprattutto in Africa, la modificazione degli schemi climatici minaccia di esacerbare la desertificazione, la siccità e l’insicurezza alimentare».

Il segretario generale dell’Onu ha chiesto che si giunga ad un accordo quadro, all’interno della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici, che possa trattare la questione su tutti i fronti, soprattutto l’adattamento, l´attenuazione, le tecnologie pulite, la deforestazione e la mobilitazione di risorse.
«Tutti i paesi – ha detto Ban Ki-moon- devono fare quel che possono per pervenire ad un accordo di qui al 2009, per fare in modo che questo entri in vigore al momento che gli impegni del Protocollo di Kyoto cesseranno nel 2012».

La riunione di esperti convocati all’Onu e che si conclude oggi, dovrebbe permettere di preparare il terreno per un dibattito ad alto livello sui cambiamenti climatici che si terrà alla prossima sessione dell’Assemblea generale, il 24 settembre prossimo, per i negoziati nel quadro dell’ United Nations Framework Convention on Climate Change che si terrà a dicembre a Bali.

Ban Ki-moon ha anche ricordato il progetto “rendere l’Onu più verde” per fare delle Nazioni Unite un’organizzazione “neutre” a livello climatico. Sheikha Haya al Khalifa, la presidente dell´Assemblea generale, a rilevato che le prove scientifiche allarmanti s´accumulano ogni mese, sottolineando la necessità di affrontare senza indugio i problemi legati a ai cambiamenti climatici, in particolare per ridurre più velocemente gli impatti negativi del fenomeno sulla crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, rilevando che ci sono Paesi che più di altri subiscono in pieno le ripercussioni dei cambiamenti climatici, che mettono a rischio la realizzazione degli obiettivi del millennio per lo sviluppo. Per invertire la tendenza, Sheikha Haya ha chiesto maggiori investimenti nelle energie rinnovabili, e l’appoggio alla diffusione di tecnologie destinate ai Paesi poveri, cose singolari e significative se dette da chi viene da un ricco Stato petrolifero del Golfo Persico come il Bahrein.

Il dibattito informale in corso all’Onu ha per tema centrale le emissioni di CO2, e tutte le emissioni di carbonio prodotte dalla Conferenza, soprattutto per i viaggi degli esperti a New York, saranno compensati con investimenti in un progetto di biomasse in Kenya, e così si creeranno anche nuovi posti di lavoro.

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