[30/07/2007] Comunicati

21 associazioni ambientaliste a Prodi: «Governo in stallo sui temi dell’ambiente»

ROMA. Ventuno associazioni ambientaliste, di diverse “simpatie” politiche ed attive anche nel turismo ambientale, nella difesa dei beni culturali e del paesaggio e nel campo delle energie rinnovabili, hanno scritto una lettera al presidente del Consiglio Romano Prodi, ai due vicepremier Rutelli e D’Alema ed a 7 ministri, a cominciare da Pecoraro Scanio e Bersani, per sottolineare che il governo è in ritardo e in stallo sulle politiche ambientali.

Le associazioni ambientaliste sono preoccupate in particolar modo per alcuni segnali che giungono (o sarebbe meglio dire non giungono) dalla maggioranza di governo: «Lo stallo delle modifiche attese su acque, aria, danno ambientale, rifiuti e bonifiche, nonostante le proposte normative elaborate dal Ministero dell’Ambiente e la prossima, ormai inevitabile, entrata in vigore dall’1 agosto della parte II del Codice dell’ambiente che, sulla Valutazione ambientale strategica di piani e programmi e sulla valutazione di impatto ambientale, prevede regole in contrasto con la legislazione europea, che getteranno per alcuni mesi nel caos amministrazioni pubbliche, tecnici e cittadini (dato che il Governo è corso ai ripari solo in extremis nella riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 27 luglio con la presentazione di un apposito disegno di legge); il rilancio, con l’Allegato Infrastrutture 2008-2012 al Dpef, delle norme e delle procedure speciali sulle infrastrutture strategiche traslate nel Codice Appalti e l’incoerenza delle scelte prioritarie nel campo dei trasporti e delle infrastrutture; il rischio che, nell’attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, i piani paesaggistici di nuova generazione vengano assorbiti e vanificati negli strumenti urbanistici ordinari delle singole Regioni, nell’assenza di chiari indirizzi nazionali».

Il timore è che le tematiche ambientali restino nella serie B della politica italiana nonostante il riconoscimento al governo di una nuova sensibilità sui temi energetici e sul rispetto del Protocollo di Kyoto. Per questo gli ambientalisti rilanciano il tavolo di coordinamento, attivo da sette anni, «per ribadire che nella XV legislatura poco si è fatto per arrestare il declino della biodiversità e la progressiva dissipazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale della martoriata Italia».

Per i 21 firmatari l’Italia non sta onorando i sui impegni internazionali in campo ambientale, un chiaro segnale di questo sarebbe «L’aggravarsi del contenzioso con l’Europa cha ha aperto da tempo procedure d’infrazione per violazione delle normative comunitarie sulla direttiva Habitat (da cui deriva la Valutazione di Incidenza), sulla Vas, sulla Via per le infrastrutture strategiche, su vari aspetti della gestione del ciclo dei rifiuti e delle materie seconde, sulle acque. Si registra un notevole ritardo nella concreta attuazione, anche nel nostro Paese, della “Convenzione sulla biodiversità”, ivi inclusa la piena applicazione della Rete Natura 2000, in coerenza con gli obiettivi del “Countdown 2010».

Per questo chiedono un incontro con la presidenza del Consiglio dei ministri «Affinché quella maggiore sensibilità dimostrata nella stesura del programma “Per il bene dell’Italia” veda seguire alle parole i fatti». La lettera è stata firmata dai presidenti di: Ambiente e Lavoro, Anev, Anis, Asi, Cts, Comitato per la bellezza, Fai, Fiab, Jane Goodall Institute, Inu, Italia Nostra, Legambiente, Mareamico, Mountain Wilderess, Movimento Azzurro, Pro Natura, Società speleologica italiana, Sorella Natura, Vas e Wwf .

Torna all'archivio