[07/03/2006] Rifiuti

Signorini (Geofor): «La legge delega rischia di vanificare la raccolta differenziata»

La Legge Delega del ministro Matteoli rivoluziona in buona parte l’attuale sistema di gestione dei rifiuti. Un commento sulla legge lo abbiamo chiesto a Maurizio Signorini (nella foto), presidente di Geofor, al quale chiediamo se le indicazioni previste dalla legge delega (per esempio la quota di differenziata al 65% entro il 2012) potrebbero rimettere in discussione i loro progetti impiantistici, come il possibile raddoppio del termovalorizzatore di Ospedaletto.

«Questa legge e in particolare la parte che indica questa quota del 65% è dal punto di vista ambientale un obbrobrio. Per un motivo semplice: oggi attraverso la differenziata si riesce a selezionare materiale facilmente ricollocabile sul mercato, in grado di essere trasformato in qualcosa. Facciamo cioè raccolte di qualità con grossi sforzi, anche economici. Nel decreto Matteoli invece, da una parte si dice 65%, ma dall’altra si dice anche che questo 65% può essere raggiunto con una selezione post-raccolta. Questo significa che io posso smettere di fare il porta a porta e la raccolta differenziata: è sucfficiente portare tutto in azienda, fare una selezione grossolana e così ottengo il 65% di differenziata, anche se poi mi piacerebbe sapere cosa ci si fa, visto che tutto sarà mescolato, pieno di impurità e assolutamente non utilizzabile.
Per quanto riguarda l’impiantistica è certo che la Legge delega rimette in discussione un po’ tutto, perché impone a chi farà il piano industriale di Ato di riconsiderare tutti i parametri. Geofor è una società di gestione, quindi a cambiare, per esempio sul termovalorizzatore, non dovrà essere la nostra strategia ma casomai quella di Provincia e Ato.
Da parte nostra per esempio devo ammettere che noi in questo momento avevamo in fase di progettazione un intervento di miglioramento all’impianto di compostaggio, con relativo ampliamento studiato sulla base dei trend delle raccolte. Beh, nel momento in cui è entrato in vigore il nuovo codice dell’ambiente abbiamo sospeso tutto in attesa di capire che cosa servirà nel futuro. In ogni caso sono convinto che al momento in cui il nuovo governo si insedierà, qualsiasi sia, dovrà riconsiderare molti aspetti del decreto».

Cosa pensa del fatto che entro 6 mesi la legge delega imporrà le gare per affidare la gestione dello smaltimento dei rifiuti?
«Non sono ancora riuscito a leggere tutto il testo, ma mi pare che la legge stabilisca gare di evidenza di pubblica entro 6 mesi laddove non si sono ancora costituiti gli Ato. Da noi c’è molto più tempo, penso che ci vorrà almeno un anno e mezzo. Rispetto alla possibilità di fare la gara che devo dire, noi come Geofor avevamo iniziato un percorso diverso: l’individuazione del socio privato con una gara di evidenza pubblica, avevamo già fatto la scissione, dividendo proprietà degli impianti (Geofor patrimonio) dalla gestione (Geofor spa). Questo ci dava la possibilità di aspirare ad essere gestori unici della provincia di Pisa senza necessità di gara. Matteoli rimette in discussione tutto e se ci sarà da fare delle gare parteciperemo, poi si vedrà».

Cosa pensa del fatto che l’assessore regionale Fragai prevede che nel medio periodo si vada verso 3 grandi imprese di gestione dei rifiuti in Toscana?
«Io credo che ci siano diverse riflessioni da fare. Intanto ritengo che oggi le aziende siano effettivamente troppo piccole e che quindi un accorpamento sia auspicabile. La prima cosa da fare è comunque quella di cominciare a ragionare e a progettare azioni che siano coordinate, in modo che ci sia disegno unico e complessivo, a livello regionale, da raggiungere.
Da un lato un accorpamento crea vantaggi in termini organizzativi e di economie di scala, dall’altro a livello di gestione essere piccoli e ben conosciuti sul territorio aiuta nell’aspetto gestionale. E’ comunque inevitabile che nei prossim i anni si vada verso una prospettiva di raggruppamento».

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