[25/07/2007] Rifiuti

Informazione e trasparenza sui fanghi di Bagnoli

PIOMBINO. Il Consiglio comunale aperto del 12 luglio, a cui siamo arrivati grazie alle pressanti richieste di associazioni e forze politiche, è stata la prima vera occasione di dibattito inerente la complessa partita dei fanghi di Bagnoli. In esso sono stati approvati due ordini del giorno che impegnano il sindaco ad informare i cittadini e a consultarli con momenti di dibattito pubblico atti a coinvolgerli nel processo decisionale. Ma deve essere un confronto vero.

Data la grande importanza che la questione dei fanghi di Bagnoli riveste, il coordinamento del Forum della democrazia invita tutte le istituzioni, i partiti ed i movimenti a dare effettiva attuazione a quanto approvato, con informazioni chiare e trasparenti, in tempi che consentano una decisione veramente partecipata.

Preoccupati inoltre di alcune grandi criticità insite nella vicenda, le segnaliamo al fine di farne oggetto di chiarimenti che le portino ad un livello di trasparenza tale da poter essere comprese da tutti:

- Le quantità di rifiuti industriali che l’impianto per la produzione del CIC dovrà trattare fanno pensare ad un periodo di stoccaggio dei medesimi molto lungo, anche perché l’impianto Tap, se tutto va bene, sarà pronto solo nel 2009; intanto dove verranno accumulati?

- Il piano industriale della TAP richiesto con l’ ordine del giorno unitario relativo alla vicenda buco non buco a che punto sta? e cosa dice riguardo alla commercializzazione del CIC?

- E’ necessaria la costruzione di un pontile esterno al porto? quali sono i tempi per una tale realizzazione e quale potrà essere l’impatto ambientale di questa realizzazione?

- I sindaci e le popolazioni che si affacciano sul golfo cosa ne pensano di un intervento a mare che sicuramente influenzerà lo stato della linea di costa già compromessa da grandi fenomeni di erosione?

- I materiali di escavo dei fondali del porto di Piombino ( 2.800.000 m3) dove si mettono? e i 230.659 metri cubi di pericolosi di Piombino che fine fanno? E i 35 ettari di scorie della Lucchini?
Sono domande che devono essere chiarite prima di assumere qualsiasi decisone. Rendere la cittadinanza consapevole e protagonista del suo futuro, questo è ciò che chiediamo alle istituzioni ed alle forze politiche locali.

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