[25/07/2007] Parchi

Cia: «Contro gli incendi, contadini “land manager”»

LIVORNO. Più di 7 mila incendi, 45 mila ettari inceneriti, 20 mila dei quali boschi e foreste, danni per 5 miliardi di euro, questo è il triste bilancio tracciato dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) che candida le imprese agricole e forestali «a strumenti di garanzia per svolgere azioni costanti di presidio, gestione e pronto intervento in caso di eventi dannosi per il patrimonio naturale, a cominciare proprio dagli incendi».

Mentre il fuoco divora mezza Italia e manda in fumo anche coltivazioni, la Cia sottolinea il ruolo che gli agricoltori potrebbero giocare nella lotta contro gli incendi boschivi. «Praticamente – scrive la Cia - il territorio di un comune su sei è stato finora devastato dalle fiamme e, visti i drammatici presupposti, la situazione rischia di peggiorare ulteriormente. Comunque, gli agricoltori, grazie alla loro attività quotidiana di presidio, tutela e gestione del territorio, possono giocare un ruolo di grande importanza per contrastare il preoccupante fenomeno degli incendi. Con la loro azione multifunzionale diventano così protagonisti attivi sul territorio. Dunque, produttori agricoli in campo per vigilare sui boschi, tutelando un patrimonio che con oltre dieci milioni di ettari supera il 30 per cento del territorio nazionale. L’agricoltore è in grado di svolgere un’attenta opera di pulizia e manutenzione del sottobosco e delle scarpate e dei cigli stradali dall’erba secca, ma anche di sviluppare un deciso impegno nella realizzazione di fasce tagliafuoco e nel liberare il terreno dai materiali facilmente infiammabili».

La Cia ricorda la sua adesione a “Bosco sicuro”, promossa dal ministro delle politiche agricole e dal Corpo forestale dello Stato, le Organizzazioni agricole.
«Come Cia – spiega il presidente dell’associazione Giuseppe Politi - siamo mobilitati in questa direzione e faremo il massimo sforzo possibile perché si arrivi a contrastare e a debellare definitivamente il fenomeno degli incendi. In questo modo, gli agricoltori diventano principali artefici nella difesa del territorio, dei veri “land manager” contro una piaga che manda in fumo ecosistemi, accrescendo la fragilità idrogeologica del territorio e provocando un danno non solo economico ma anche sociale. Di qui, l’esigenza di proseguire e sviluppare in maniera adeguata l’iniziativa che vede a fianco produttori agricoli e guardie forestali in una grande battaglia civile».

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