[25/07/2007] Consumo

Il clima che cambia compromette i raccolti dell’Ue

BRUXELLES. Le previsioni annuali per rendimenti cearicoli dell’Ue non sono confortanti: 276 milioni di tonnellate di cereali nel 2007, con una diminuzione dell’1,6 % sul dato medio degli ultimi 5 anni, ed una drastica riduzione nell’Europa centro-orientale.

La colpa sembra da attribuire al cambiamento climatico in atto in tutta Europa ed ai fenomeni, anche estremi, che produce: il periodo vegetativo è stato eccezionale, con un inverno temperato e temperature primaverili alte che hanno accelerato la crescita delle colture. Le regioni a nord del continente sono state interessate da precipitazioni intense, mentre l’est Europa ha sofferto di ondate di calore e siccità che hanno colpito soprattutto l’area del Mar Nero. In Romania la produzione di grano scenderà del 20,1 %, in Bulgaria il raccolto di orzo calerà del 14,6 % e quello del mais del 40 %. Il grano diminuirà del 7,1% nella Repubblica Ceca e dell’8,9 % in Slovacchia, mentre il mais calerà del 6,7 % in Ungheria.

A livello di Unione Europea si prevede: un raccolto uguale per il grano tenero; + 13,5 % per il grano duro; + 3,4% per l’orzo; - 0,8 per il mais; - 5,1 per la colza; - 34 per il girasole; + 8,1 per le patate; + 4,2% per le barbabietole da zucchero.

Nonostante il grande interesse per i biocarburanti, visti come un’ancora di salvezza da molte organizzazioni agricole per salvare un settore già molto assistito dalla concorrenza dei Paesi in via di sviluppo, nell’Ue a 27 il tasso di occupazione dei suoli per produrre cereali è in regressione del 2,3%.

Temperature stagionali superiori dai 2 ai 4 gradi rispetto alla norma lungo tutto il periodo di crescita hanno avuto un forte impatto non solo nell’Europa centro-orientale, ma anche nei Balcani. Mentre Francia, Germania e Benelux hanno beneficiato di una primavera molto dolce e Spagna Portogallo ed Europa centrale di buone precipitazioni primaverili.

A fine giugno e metà luglio ondate di calore hanno colpito l’Italia, l’intero sud-est del Mediterraneo ed i Balcani provocando siccità anomale per la stagione. Un’onda di calore estrema sta colpendo attualmente Ungheria, Bulgaria e Romania, compromettendo i raccolti estivi ed invernali.

Intanto, precipitazioni superiori alla norma hanno ridotto il potenziale di rendimento agricolo nell’area del nord Atlantico e del Mare del Nord: dall’inizio di giugno più di 150 mm. di pioggia sono caduti in Gran Bretagna, nord della Francia, Germania settentrionale, Benelux, Danimarca, Norvegia e nord della Polonia, con punte di 260 mm in Norvegia e addirittura di 445 mm nel nord dell’Inghilterra, dove le alluvioni sono ormai all’ordine del giorno. Piogge che somigliano più a quelle tropicali che all’umida ed usuale estate dell’Europa settentrionale.

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