[24/07/2007] Acqua

L´Acquedotto pugliese chiude i rubinetti ai morosi (quelli ricchi)

LIVORNO. «Ad agosto chiuderò l’acqua ai residence dei ricchi che non pagano». Lo ha detto oggi a RaiUtile, Ivo Monteforte, amministratore unico dell’Acquedotto Pugliese (Aqp), al centro delle polemiche per la crisi idrica esplosa in Puglia nelle settimane scorse e ormai quasi del tutto rientrata.

Una dichiarazione destinata a sollevare discussione anche perché Monteforte ha poi aggiunto particolari sicuramente significativi: «C’è l’abitudine consolidata, e diffusa soprattutto tra i ricchi, a non pagare l’Acquedotto Pugliese. Per questo adesso darò inizio ad una politica di chiusura sistematica dell’acqua. Ci sono Comuni – ha proseguito l’amministratore unico di Aqp - che come consuetudine non pagano. Taranto, ad esempio, è un caso cronico e ci deve 12 milioni di euro di arretrati».

Come si vede il problema non è solo acqua pubblica-acqua privata. In questo caso – che non è isolato – c’è un problema anche di rispetto della legge. E la contraddizione stavolta è (sarebbe) che a non pagare non sono persone che non ce la fanno ad arrivare in fondo al mese, ma i ricchi. Quelli in questo caso dei residence, e quindi proprietari di seconde case, che sembrerebbero semplicemente non voler rispettare le regole del vivere civile.

Sicuramente in Puglia non ci sarà soltanto un problema di benestanti morosi, non mancheranno per esempio contenziosi aperti da anni con alcuni comuni e neppure morosi per necessità. Ma nei confronti di questi ultimi è più difficile (o quanto meno impopolare) intervenire, anche se la logica del chi inquina paga (in questo caso del chi consuma paga) viaggerebbe anche in deroga alla sostenibilità sociale. E non pagare l’acqua significa anche far gravare spese maggiori (perché alla fine è questo che succede) a chi invece la bolletta, seppur faticosamente, la paga sempre.

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