[23/07/2007] Comunicati

Niger, le donne fanno rivivere la terra con 18 milioni di alberi...e gli uomini se la prendono

ROMA. Il progetto Keita prende il nome da un piccolo villaggio del Niger, in Africa, dove la Fao è intervenuta diciotto anni fa con un progetto contro la desertificazione finanziato dalla Cooperazione italiana, un’iniziativa che si è estesa ed è riuscita a recuperare più di 34 mila ettari di terra, consolidando dune ed aumentando così la superficie coltivabile, i pascoli e le aree forestali. Milioni di alberi che rappresentano anche cibo per gli animali da allevamento ed una risorsa vitale per gli abitanti della regione, ma che contribuiscono anche alla lotta contro il global warming, assorbendo almeno 132 mila tonnellate di anidride carbonica.

Qualche volontario italiano ha partecipato e controllato, ma le protagoniste di questo immenso lavoro che ha modificato in meglio ambiente, abitudini di lavoro ed aveva iniziato a cambiare la mentalità tradizionale e misogina sono state le donne Nigerine che si sono impossessate di prerogative e mestieri prima esclusivamente riservati agli uomini.

Quando il progetto Keita é terminato, le terre senza proprietario recuperate sull’altopiano del Niger sono state attribuite proprio alle donne, e quel che più conta ed è rivoluzionario, questo è avvenuto con l’iniziale consenso dei capi villaggio che ritenevano quei terreni buoni solo per la transumanza di una stentata pastorizia.

Ma appena i cooperanti italiani sono partiti, spiega l’agenzia Syfia International, sono ritornati molti degli uomini emigrati e nuovamente attirati a Keita dal nuovo “benessere” che hanno fatto pressione sulle donne perché gli “rendessero” quei terreni, dicendo che appartenevano ai loro avi e che gli uomini ne hanno bisogno per restare, ora che quella terra non è più improduttiva.
Così le agricoltrici, le meticolose e pazienti piantatrici di alberi che hanno fatto rivivere il deserto, oggi si trovano espropriate, risospinte su terre improduttive da questo vero e proprio furto di lavoro e ricchezza.

In Niger, che ha una grande tradizione agricola, la terra appartiene agli uomini per lignaggio e le donne possono accedervi solo per eredità, affitto, prestito o acquisto, ma, come dimostra il progetto Keita, non hanno nessuna sicurezza, perché dopo averle coltivate, valorizzate e rese fertili, possono essere espulse in qualsiasi momento dalle loro proprietà.

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