[19/07/2007] Comunicati

Sevizi, pubblici locali. Scheggi: E´ giusto che siano i sindaci delle grandi città a decidere?

GROSSETO. Continua ad essere in salita il percorso della holding regionale dei servizi pubblici, proposta alcuni mesi fa da alcuni sindaci, ma che stenta ancora ad essere presa in considerazione da importanti realtà. E’ il caso della Provincia di Grosseto, che non ha firmato il protocollo d’intesa – spiega il presidente Lio Scheggi - «perché rimane non convinta del modo in cui questa operazione è partita e degli obiettivi che si pone, a tutt’oggi non ben definiti. In secondo luogo, perché non è stata né informata né invitata. E forse ne avrebbe avuto titolo, visto che (con il 6%) è il quarto socio pubblico di Coseca Spa, gestore di una quota rilevante dei servizi del ciclo dei rifiuti in provincia di Grosseto».

Tuttavia secondo Scheggi il vero problema non è di natura formale, ma sostanziale: «nella ridefinizione dei servizi pubblici in Toscana è giusto che i player siano solo alcuni sindaci di grandi città e amministratori delegati dei gestori, oppure è più giusto investire nel suo complesso il sistema istituzionale di questa regione?».

Replica così il presidente della provincia di Grosseto, e di Upi Toscana, alla presa di posizione dei sindaci Fontanelli (Pisa), Cenni (Siena), Romagnoli (Prato) e dell’assessore del comune di Firenze, Albini, rispetto ai processi di aggregazione industriale in corso nel settore del trattamento delle acque.

«La preoccupazione che ho espresso insieme al sindaco Bonifazi - conclude Scheggi - aveva ad oggetto l’accelerazione del processo di fusione delle tre società di gestione di cui Acea è socio di minoranza, fra le quali Fiora Spa, gestore dell’Ambito 6 Ombrone. Considerato l’impatto che questo processo potrebbe avere su tariffe, investimenti e approvvigionamenti, infatti, ho ritenuto opportuno sottolineare la necessità di approfondimenti dei quali la ‘politica’ (istituzioni elettive) deve essere protagonista».

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