[19/07/2007] Consumo

Il Senato boccia l’articolo pro-pellicce

ROMA. La Lega antivivisezione grida vittoria perché il Senato ieri ha bocciato con 162 sì, 109 no e 13 astenuti l’articolo 16 del disegno di legge “comunitaria 2007” che voleva cancellare il divieto di allevamento di animali “da pelliccia” a partire 1° gennaio 2008 contenuto nel decreto legislativo 146 del 2001 e riconfermato sei mesi fa nel decreto legge “Milleproroghe”. Sono così passati gli emendamenti Allocca e Silvestri che confermano il divieto.

La Lav pubblica nel suo sito anche una lista dei senatori “cattivi” che hanno votato per tenere aperti gli allevamenti da pelliccia: 32 sono di Alleanza Nazionale e fra loro c’è anche l’ex ministro dell’ambiente Altero Matteoli; 5 sono del gruppo Dc-Pri-Autonomisti siciliani; 52 sono di Forza Italia e qui spiccano i nomi di Marcello Dell’Utri e dell’ex ministro degli interni Beppe Pisanu, dell’ex presidente del Senato Marcello Pera e dei molti avvocati-senatori di Berlusconi; 9 sono della Lega Nord; 3 del Gruppo Misto, compreso il senatore a vita Giulio Andreotti; 19 dell’Udc, tra i quali spiccano l’ex ministro Rocco Bottiglione e l’ex mezzobusto del Tg1 Francesco Pionati; 3 dell’Ulivo: Antonello Cabras, Antonio Morando, Leana Pignedoli.

Ma il voto, pur vedendo il centrosinistra più schierato a sostenere il fronte abolizionista, è stato trasversale e la Lav ringrazia in particolare i senatori “positivi” in particolare quelli che hanno presentato e sostenuto attivamente gli emendamenti soppressivi: Saia e Totaro Achille di Alleanza Nazionale; Santini del gruppo Dc-Pri-Mpa; : Procaccino e Malan di Forza Italia; Allocca e Bonadonna di Rifondazione Comunista; Soliani dell’Ulicvo ed i Verdi De Petris, Donati e Silvestri.

«Grazie a senatori di tutti i gruppi siamo riusciti a far approvare gli emendamenti soppressivi presentati da Verdi e Rifondazione comunista, fermando così li subdolo tentativo di un settore in agonia commerciale, di ripristinare la pena di morte per oltre 300 mila visoni e un numero imprecisato di cincillà, allevati ogni anni in Italia – duce soddisfatto il presidente della Lav Gianluca Felicetti - Il voto è coerente con le simili decisioni prese da altri Paesi, come Inghilterra, Galles, Scozia, Austria, Olanda e Svezia, e con il programma di governo, messo in discussione da un emendamento presentato dalla Senatrice Leana Pignedoli dell’Ulivo, approvato in Commissione il 5 giugno scorso, supportato attivamente in aula dai soli senatori Eufemi (Udc) e Scarpa Bonazza (Fi). Questi allevamenti pieni di sofferenze ora devono chiudere definitivamente».

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