[06/03/2006] Aria

Dorino (Ds): «Nessuno delega ad altri il problema dell’occupazione a Piombino»

PIOMBINO (Livorno). In questo delicato momento della partita che riguarda in particolar modo la cokeria ma, più in generale, la fase dei rapporti fra la grande industria e la città, riteniamo utile riproporre un passaggio che abbiamo usato nel programma di governo della città, con il quale ci siamo presentati ai cittadini e siamo stati premiati, alle recenti elezioni amministrative.
«Piombino non vuole essere una città fabbrica. Piombino vuole essere una città. Questo non significa rinnegare una storia, ma accettare la sfida della modernità siderurgica. Crediamo che la siderurgia abbia ancora un futuro in questo territorio. Si tratta di ricondurre la fabbrica alle sue dimensioni naturali: quelle di un motore importante dello sviluppo che si integra con altri ugualmente importanti. Dobbiamo chiederci quale industria sia compatibile con la qualità della vita dei cittadini e con le nuove strade intraprese da questo territorio. Sappiamo che solo un’industria che sia, allo stesso tempo, economicamente solida e ambientalmente sana potrà continuare a garantire ricchezza e occupazione».
Quindi nessuno ha in mente un progetto che veda né la chiusura, tanto meno un sostanziale ridimensionamento della siderurgia a Piombino. Nessuno delega ad altri il problema dell’occupazione a Piombino.
E’ su questa logica che il sindaco, la giunta si sono mossi fino ad arrivare al doppio pronunciamento della magistratura che lascia un’impronta storica a livello nazionale su i rapporti tra città e grande industria. E’ infatti la prima volta che la salute dei cittadini è considerata prioritaria rispetto alle esigenze di produzione. Un doppio pronunciamento che vale per il futuro per guardare, tutti insieme, ad una strategia di miglioramento ambientale di rafforzamento della sicurezza e di qualificazione delle produzioni. La città vuole dialogare con la Lucchini ma con la ferma consapevolezza della propria forza e della propria dignità, per affermare il principio che è il privato che deve adeguarsi alle strategie pubbliche di sviluppo della città, come sarà individuato nell’imminente Piano Strutturale.
Ricordiamo che è da novembre 2004 che il sindaco impone interventi sulla cokeria, il livello media degli Ipa rilevati alla centralina del Cotone era stato di 9,26, fra i più alti mai registrati, a giugno 2005 l’ordinanza sull’aumento dei tempi di distillazione, a settembre 2005 le relazioni di Asl e Arpat che confermano gravi problemi d’inquinamento della 27 forni, l’ordinanza della messa in riscaldo (non della fermata) dell’ottobre 2005 è una conseguenza dello stato in cui si era arrivati.
Da qui bisogna ripartire, auspicabile è di poter discutere su un accordo di programma, dove il Governo dichiari se, a livello europeo e del nostro Paese, consideri il polo siderurgico ancora strategico, e quindi l’azienda, al di là della proprietà Lucchini o Severstal, partecipi con un proprio piano di interventi che vada nel solco tracciato dall’ordinanza dentro un piano strategico di missione aziendale di sviluppo per questo territorio. Quindi un piano strategico che ha nel suo interno il pieno rispetto della salute dei cittadini e dei lavoratori, può riuscire a far compiere quel salto di qualità alla fabbrica, che la città vive come elemento non rimandabile per poter costruire insieme il proprio sviluppo, il proprio futuro fatto di siderurgia risanata e sicura, porto, piccole e medie imprese, commercio e artigianato.
Vorremmo tranquillamente discutere di spostamento della Siderco, dei carbonili, del risanamento delle aree e di Città Futura, tutti insieme, tutti partecipi a far giocare un ruolo rilevante alla nostra città, non ci appassionano prove di forza e tanto meno sfumati ricatti. La nostra città vuole essere protagonista e lo sarà grazie al nostro sindaco, grazie alla giunta e a tutti i soggetti sociali ed economici di cui è formata.

*segretario Unione comunale Ds Piombino

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