[18/07/2007] Comunicati

Legge sui servizi pubblici locali, le preoccupazioni di Arezzo

AREZZO. Dopo Grosseto ora è Arezzo a preoccuparsi in merito al destino dei servizi pubblici locali, visto quanto emerso nella proposta di Patto per lo sviluppo e la qualificazione di questo settore, in discussione presso la Regione Toscana. A “muoversi” sono i presidenti dell’Ato 7 dei rifiuti Paolo Nannini, dell’Ato 4 delle acque Dario Casini, di Aisa Walter Rossi, di Coingas Alberto Ciolfi, di Lfi Ezio Bartolini e di Nuove Acque Paolo Ricci, che hanno incontrato il presidente della Provincia Vincenzo Ceccarelli per manifestare adesione alle posizioni già espresse sull’argomento dall’amministrazione provinciale, per proporre alcuni spunti generali di riflessione e la “difesa” di quanto realizzato in territorio aretino.

Innanzi tutto è stata avanzata coralmente una preoccupazione di metodo: l’amministrazione regionale sta procedendo alla definizione degli indirizzi e degli strumenti legislativi in materia di servizi pubblici, senza una vero confronto con le aziende, gli Ato e le istituzioni locali. Manca poi un serio studio della situazione assai diversificata che si è andata creando nell’ultimo decennio in Toscana dove, in assenza di un modello unico regionale, ogni territorio ha fatto scelte mirate sulla propria realtà; quindi è stato espresso apprezzamento per quelle iniziative che si propongono di approfondire in termini di politica industriale lo stato dei servizi pubblici in Toscana, consentendo individuare e mettere a fuoco fattori positivi e criticità che potrebbero derivare da una gestione comune dei servizi pubblici.

L’altro punto cardine che è stato evidenziato da amministratori e dirigenti delle aziende aretine, riguarda la difesa delle esperienze realizzate nel territorio, che hanno visto Arezzo in posizione di avanguardia a livello regionale e talvolta nazionale. Nell’atteggiamento regionale, secondo quanto esposto in maniera unanime dai partecipanti alla riunione, vi è il rischio di una possibile vanificazione degli sforzi fatti per dotarsi di reti e impianti, per la cui realizzazione si sono dovute superare situazioni di forte tensione sociale, con possibile ricaduta negativa sui cittadini aretini. Al termine della riunione, il primo impegno che gli amministratori delle aziende aretine hanno preso riguarda il coordinamento del sistema locale in difesa dei reali bisogni dei cittadini, nell’ottica della migliore ottimizzazione dei servizi pubblici locali.

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