[13/07/2007] Energia

Le case europee consumano più energia elettrica e annullano i risparmi

BRUXELLES. Il Centro comune di ricerca (Ccr), della Commissione europea ha presentato il rapporto “Electricity Consumption and Efficiency Trends in the Enlarged European Union”, sul consumo globale di elettricità nell’Ue, che è in aumento nonostante i provvedimenti per la riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 adottati dagli Stati membri. Infatti, il consumo di energia nel settore residenziale dell’Ue-25 è salito ad un ritmo del 10,8% «annullando di fatto i risparmi complessivi di energia ottenuti tra il 1999 e il 2004».

Il consumo di elettricità nei servizi è aumentato del 15,8%, nell’industria del 9,5%. Nel 2004 una famiglia dell’Ue ha consumato in media 4098 kWh, un consumo annuale che potrebbe ridursi del 20% (800 kWh) per ogni casa, se in tutti gli Stati membri incentivassero davvero la sostituzione degli elettrodomestici e delle apparecchiature energivore e se si sostituissero gradualmente le lampade a incandescenza. Ma anche se secondo Eurobarometro la tutela dell’ambiente è seconda soltanto al terrorismo nella classifica dei problemi più urgenti per i cittadini dell’Ue, i consumi energetici non calano.

Eppure, come sottolinea lo stesso rapporto Ccr, le politiche comunitaria «hanno cambiato definitivamente in meglio il volto del mercato degli elettrodomestici per quanto riguarda un uso più efficiente dell’energia, soprattutto per i cosiddetti “prodotti bianchi” come i frigoriferi, le lavatrici e le lavastoviglie.

La domanda maggiore richiesta di elettricità è attribuibile all’uso diffuso di elettrodomestici tradizionali come le lavastoviglie, gli asciugabiancheria, i condizionatori e i computer; a questo si aggiungono la nuova elettronica di consumo e decoder, lettori DVD, apparecchiature a banda larga e telefoni senza filo.
«Altri fattori importanti da ricordare – dice il Ccr - sono la presenza sempre più diffusa di due o tre apparecchiature dello stesso tipo nelle case, soprattutto televisori e frigoriferi/surgelatori, e il generale aumento delle abitazioni monofamiliari e delle case e appartamenti di dimensioni più grandi».

Ma il rientro da questo picco di consumo energetico può essere facilmente gestito: «l’abitudine sempre più diffusa di lasciare le apparecchiature elettroniche domestiche in modalità stand-by ha una notevole incidenza sui consumi di energia elettrica di una famiglia; le nuove tecnologie permettono però oggi ai fabbricanti di produrre modelli con perdite di stand-by minime. Dei semplici cambiamenti nel modo di utilizzare gli elettrodomestici possono produrre importanti risparmi di energia. Ad esempio, che quando in una casa un apparecchio è sostituito con uno più nuovo, il vecchio è ancora spesso trasferito in un’altra zona della casa invece di essere sostituito, e in tal modo contribuisce all´aumento dei consumi elettrici».
Il rapporto sottolinea l’uso ancora massiccio delle «lampadine a incandescenza, una tecnologia relativamente antiquata che risale al XIX secolo e spreca un impressionante 95% dell’elettricità utilizzata per produrre luce, potrebbero essere un altro campo nel quale la moderna tecnologia potrebbe dare un contributo per consumare energia in maniera più efficiente», ad esempio con le lampade fluorescenti compatte (Cfl) e i diodi emettitori di luce (Led). Il Ccr consiglia anche il passaggio a impianti solari per riscaldare l’acqua.

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