[12/07/2007] Rifiuti

Rifiuti di Bagnoli, il consiglio comunale di Piombino decide di approfondire la questione

LIVORNO. Consiglio comunale aperto a Piombino sulla questione dei rifiuti di Bagnoli. Alla fine di un lungo dibattito al quale ha partecipato anche il direttore generale del Ministero dell’ambiente Gianfranco Mascazzini illustrando in modo approfondito l’intero piano, sono stati approvati due ordini del giorno che sostanzialmente rinviano ogni decisione a quando sarà fatta più chiarezza sull’intera operazione.

L’ordine del giorno presentato da Sinistra Democratica, Rifondazione comunista, Sdi, Comunisti Italiani, Verdi e indipendenti sull’Accordo di programma quadro che prevede il trasferimento a Piombino dei fanghi di Bagnoli impegna il sindaco ad intraprendere ulteriori forme di informazione e di consultazione della popolazione della città di Piombino e del territorio della Val di Cornia, tramite assemblee pubbliche miranti ad una completa e chiara informazione sul progetto e a definire l’orientamento prevalente della cittadinanza; a coinvolgere nella discussione e nelle conseguenti valutazioni anche i sindaci dei comuni limitrofi; a convocare, in qualità di presidente del Circondario della Val di Cornia, l’Assemblea del Circondario, nella quale sono istituzionalmente rappresentati tutti i comuni e la Provincia di Livorno; a richiedere un parere formale sull’ipotesi di Accordo di programma al Forum plenario di Agenda 21 locale, al fine di stabilire la coerenza del progetto di bonifica e trasferimento dei fanghi a Piombino con le linee del Pal della Val di Cornia; ad espletare tutti questi passaggi e a darne conto al Consiglio comunale prima di assumere impegni definitivi con il Ministero e gli altri soggetti firmatari dell’Accordo di programma quadro. patto consultazione.

Il documento è passato con i voti favorevoli di sinistra democratica, lista civica nuova Piombino, Verdi, Rc e la destra (lista civica e An), astenuta la maggioranza. L’altro odg, quello presentato dalla maggioranza, che chiedeva si chiarezza e maggiore informazioni, ma anche che comunque si prendesse una decisione entro il 23 o al massimo il 27 luglio, è passato (astenuta sinistra democratica e destra, voti contro di Verdi e Rc).

Sostanzialmente, quindi, non c’è più una data fissata entro la quale prendere una decisione. Il sindaco invece avrebbe voluto che con il 23, data del prossimo consiglio, venisse presa comunque una decisione. Il sindaco Anselmi, da noi interpellato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

L’assessore provinciale Anna Marrocco ha detto che è stato un «confronto molto aperto dove sono stati sottolineati i lati positivi e le criticità dell’operazione da parte di Mascazzini con una descrizione molto accurata. E quello che è venuto fuori alla fine della discussione è che nella condivisione del fatto che si tratti di un’opportunità c’è la necessità di attenzione e cautela per avere tutte le garanzie necessarie. Quindi non ci sono tempi fissi, ma quelli che necessitano per approfondire in particolare il documento tecnico, ancora da produrre, ovvero l’allegato tecnico relativo all’operazine».

Legambiente è intervenuta al dibattito con Adriano Bruschi spiegando che: «Dobbiamo osservare che quella colmata di Bagnoli per alcuni è diventata la vera emergenza che dopo decenni di permanenza non può aspettare il tempo forse di mesi della costruzione delle vasche di colmata di Napoli, ma volendo iniziare subito, sarebbe bastato trovare un sito di stoccaggio, come a Piombino. La parte da trattare poteva esserlo allo stesso modo in cui sarà trattata a Piombino, giacché la piattaforma della TAP sarà (se sarà) pronta non prima del 2009 e, anch´essa comunque, è priva di impianto di inertizzazione. Se si vuol istallare, tale impianto ha bisogno di essere progettato, autorizzato, acquistato e istallato, qui come a Napoli. Dunque, dal punto di vista economico, ambientale e di un corretto governo del problema bonifiche e rifiuti, non esiste un argomento (uno solo) che vada a sostegno di un traffico legalizzato di questo genere. Questa operazione (di 200 milioni di euro) non ha spiegazione alcuna sotto alcun profilo! Per noi della Legambiente non sono limitate solo le risorse naturali, sono limitate anche quelle economiche».
Bruschi si è poi domandato: «Perché, a Piombino, si continua a scambiare (come nell´800) ambiente con sviluppo? Perchè non si prevede di risolvere la vera emergenza piombinese? Perché non si è preteso la bonifica integrale delle aree perimetrate nel SIn?»

Rc, spiega il consigliere Alessandro Favilli, è soddisfatta dell’esito della discussione e – dopo aver appreso attraverso greenreport della posizione del senatore Sodano (sostanzialmente a favore dell’operazione) – ha fissato con lui un incontro a Roma per sabato in modo da chiarire all’interno del partito come stanno le cose.

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