[12/07/2007] Trasporti

Di Pietro: «Portare avanti la logica delle infrastrutture»

ROMA. Il ministro Antonio Di Pietro (Nella foto) ha fortemente voluto la “Conferenza nazionale sulle infrastrutture” che è in corso a Roma, per presentare il piano infrastrutturale approvato dal Governo con il Dpef e avviare un confronto con la politica, gli enti locali, le parti sociali e le istituzioni finanziarie. Nel suo intervento di apertura il ministro ha detto che «È necessario riscoprire il valore pubblico delle infrastrutture una ferrovia o una strada devono essere qualcosa che unisce e non divide il Paese. Dobbiamo riscoprire una “logica del fare” infrastrutture, dalla quale risulti chiara a tutti la rottura con un passato in cui troppe volte le opere erano realizzate più per interessi propri che per la collettività, oppure erano, e ancora oggi lo sono, a volte ingiustamente osteggiate per motivi ideologici più che per reali esigenze di tutela. Incontrarsi e discutere su come portare avanti una “logica del fare” è la mia proposta. La mia proposta è di portare avanti la logica delle infrastrutture e chiamo tutti i politici ad avere un atteggiamento di responsabilità, perché su certi argomenti non c´è colore politico».

Una risposta indiretta alle critiche rivolte ai progetti ed alle richieste di Di Pietro dall’interno dello stesso governo e soprattutto da parte dei Verdi e del mondo ambientalista. Impietoso il giudizio di Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente: «Il ministro Di Pietro conferma di avere un’idea vecchia e inadeguata della politica delle infrastrutture sostanzialmente fotocopiata su quella di Berlusconi e Lunardi. All’Italia servono certo infrastrutture di trasporto più moderne ma scelte sapendo che l’obiettivo strategico più importante per il nostro Paese è potenziare i sistemi di mobilità sui ferrovia e via mare, riducendo l’attuale e incontrastato predominio del trasporto su gomma. Questo è nell’interesse economico delle imprese, in quello sociale di tutti e verso l’interesse prioritario di contrastare i mutamenti climatici che vedono proprio il trasporto su gomma tra le cause principali. Nell’allegato infrastrutture presentato da Di Pietro di tutto questo non c’è traccia, gran parte degli stanziamenti previsti sono per le autostrade. Solo le briciole vanno al trasporto pubblico urbano, a quello ferroviario locale e a quello del Mezzogiorno: i tre veri talloni d’Achille della mobilità italiana. Ci auguriamo quindi che il Governo, nella sua autonomia, corregga questa impostazione o l’Italia avrà perso una grande e decisiva occasione di ammodernamento della rete infrastrutturale».

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