[12/07/2007] Comunicati

Siccità e cambiamenti climatici, il Lesotho chiede aiuto

LIVORNO. Dopo lo Swaziland il global warming, con la complicità del rialzo dei prezzi dei cereali, colpisce duro anche l’altro piccolo regno dell’Africa australe: il Lesotho che ha dichiarato lo stato di emergenza alimentare e chiesto l’aiuto internazionale dopo che la peggiore siccità degli ultimi 30 anni ha distrutto il 30% del raccolto di mais.

Oltre un quinto dei due milioni di abitanti hanno urgente bisogno di aiuto alimentare «La situazione é critica – ha detto John Holmes, segretario generale aggiunto agli affari umanitari dell’Onu – per tutti quelli che sopravvivono già a malapena, tra cattivi raccolti, povertà e Aids. La comunità internazionale deve intervenire rapidamente per aiutare il governo ad evitare questa crisi».
Quest’anno il Lesotho ha prodotto 72 mila tonnellate di cereali contro le 126.200 dell’anno scorso, ed avrebbe bisogno di circa 328 mila tonnellate. Ma secondo il governo, mettendo insieme raccolti interni, importazioni e aiuti alimentari già concessi, mancherebbero ancora almeno 30 mila tonnellate di cereali.
Intanto i prezzi di mais, sorgo, e grano sono saliti molto, ad un livello superiore di quanto si possono permettere gran parte dei poverissimi abitanti del Lesotho, ed i minori raccolti nella Repubblica Sudafricana, il principale fornitore regionale, stanno facendo aumentare ancora i prezzi.

I cittadini più colpiti sembrano i “senza terra” e chi vive nelle zone urbane, soprattutto le persone sieropositive, che secondo l’Onu sono il 14% della popolazione, che avrebbero bisogno di un regime alimentare sano per trarre benefico dai farmaci antiretrovirali.
Oltre ai piccoli Lesotho e Swaziland, la crisi alimentare sta colpendo duramente tutta l’Africa australe, in particolare lo Zimbabwe, dove circa 4 milioni di persone avrebbero bisogno di urgenti aiuti a causa di una devastante siccità che non è stata efficacemente contrastata dalla dittatura senile e dalla folle politica di espropri delle terre del presidente Robert Mugabe

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