[11/07/2007] Urbanistica

Anche il Wwf critica il piano infrastrutture presentato da Di Pietro

LIVORNO. Alcuni giorni fa già Legambiente aveva mosso diverse critiche nei confronti delle azioni del Governo per quanto riguarda le infrastrutture. Oggi arriva una nuova presa di posizione critica da parte del Wwf sempre sull’Allegato Infrastrutture 2008-2011 al Dpef. Allegato che non convince l’associazione ambientalista che ha inviato e pubblicato sul proprio sito una lettera aperta a Prodi: le nuove opere previste sono troppe, troppo costose e raramente necessarie.

«Nonostante i buoni propositi dichiarati dal Governo – spiega il Wwf - l’Allegato Infrastrutture 2008-2011 al Dpef, in questi giorni all’esame delle Commissioni parlamentari, viaggia su binari tutt’altro che sostenibili. E anche se la preoccupazione per le emissioni climalteranti e il rispetto del rapporto costi-benefici a parole sono sempre all’ordine del giorno, le previsioni prospettate non si distinguono in maniera sostanziale dal programma della precedente legislatura né dalle procedure della Legge Obiettivo, che il Governo si era impegnato a modificare sostanzialmente. Le nuove opere previste sono troppe, troppo costose e raramente necessarie e si continuano a eludere le normative europee in materia, al punto che nei piani e programmi che riguardano infrastrutture a livello nazionale non è mai stata effettuata una Valutazione Ambientale Strategica (Vas), mentre per l’applicazione delle procedure semplificate di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) sulle infrastrutture strategiche è aperta una procedura di infrazione della Commissione Europea».

Il Wwf non è poi convinto che gli italiani siano al corrente di queste mancanze del nostro sistema infrastrutturale e per questo ha lanciato un sondaggio online dove appunto si offre la possibilità di sottoscrivere una lettera aperta inviata al Governo e alle Commissioni parlamentari per chiedere che le grandi scelte sulle infrastrutture necessarie al Paese siano sempre vincolate a Vas e Via, gli unici strumenti che se correttamente applicati consentono di vagliare, con il concorso dei cittadini e degli enti locali, le alternative che presentano il miglior rapporto costi-benefici in campo economico-finanziario, sociale e ambientale.

Stando alle previsioni dell’Allegato Infrastrutture – prosegue il Wwf - sono 144 i progetti che dovrebbero essere realizzati nel quinquennio 2008-2012, per un costo presunto di 98 miliardi di euro (il 56% dei quali destinati a strade e autostrade vecchie e nuove) e un fabbisogno annuale di 6,4 miliardi di euro di fondi pubblici (ovvero il 30% circa della cifra destinata allo sviluppo della Finanziaria 2007). E in nessuna parte dell’allegato si fa cenno ai costi che la realizzazione di tali progetti comporterebbe in termini di perdita di biodiversità e impoverimento del nostro patrimonio paesaggistico e culturale.

«I presupposti su cui poggia l’Allegato Infrastrutture non sono tali da lasciar pensare a un programma logico e coerente con le reali esigenze della mobilità italiana – ha detto Michele Candotti, Segretario generale del Wwf Italia – Le molte nuove opere in programma sembrano legittimare ancora una volta strategie dispersive e dissipative delle risorse economiche, sociali e ambientali del Paese. Tra l’altro il Master Plan per gli interventi nel lungo e medio termine si basa sul documento sulle Infrastrutture prioritarie redatto nel novembre 2006, che per ammissione degli stessi estensori non è altro che una ricognizione di tutti i ‘desiderata’ delle Regioni. Tutto porta quindi a credere che ci sarà un programma di interventi ‘a pioggia molto simile a quelli voluti dal governo Berlusconi (eccezion fatta per il Ponte di Messina), il cui impatto si farà sentire non soltanto per le ripercussioni ambientali, ma anche per quelle economico-finanziarie legate all’aumento – del tutto evitabile – del debito pubblico».

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