[09/07/2007] Trasporti

Tav Firenze, Verdi: «O cambia il progetto o non ci stiamo». D´Angelis: «Lavoriamo sulle prescrizioni»

LIVORNO. Si è tenuto questa mattina il convegno promosso dai Verdi in Regione “Tav a Firenze, quale progetto?”. Il co-portavoce dei Verdi di Firenze Duccio Braccaloni ha spiegato che «se il progetto del sottoattraversamento rimane così, i Verdi non ci possono stare». L’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Claudio Del Lungo ha proposto di invertire l’ordine delle priorità di spesa: le prime ad essere soddisfatte devono essere le esigenze dei pendolari, e dunque subito il potenziamento dell’offerta ferroviaria metropolitana: «Quanto potremmo fare con questi soldi per risolvere il problema dell’inquinamento! Quanto ne avremmo in meno se spendessimo subito una parte di queste risorse per velocizzare le tratte a beneficio dei pendolari. Queste sono le scelte prioritarie sulle quali noi dobbiamo forti pressioni e forti battaglie: riorganizzare la spesa». Edoardo Bruno, responsabile nazionale dei Trasporti dei Comunisti Italiani, ha dichiarato con forza: «Questa non è un’opera che serve a Firenze, alla Toscana e al Paese. Per quanto mi riguarda, noi ci tiriamo fuori se questo è il progetto che si vuole portare avanti: dobbiamo avere le cose chiare, siamo in tempo per una verifica! Chiederò al ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi di occuparsi anche di questo».

Per l’associazione volontaria Idra, presente all’incontro, Girolamo Dell’Olio ha sottolineato quanto sia stato opaco - in termini di informazione (non parliamo di “partecipazione”...) - il procedimento che ha portato all’approvazione dell’opera. Di fatto i cittadini sono rimasti tagliati fuori: sarebbe in realtà il caso di iniziare a fare incontri informativi pubblici capillari per illustrare nei dettagli un megaprogetto che è ignorato dai più! Ma anche i sindaci di Comuni coinvolti dal progetto, ha aggiunto Idra, sono stati bypassati: sono numerosi e seri, secondo l’associazione ecologista toscana, i vizi, le lacune, le scorciatoie e le forzature accumulate nell’iter del procedimento. Anche di queste si parla nel Libro Bianco sul Nodo ferroviario fiorentino e sulla tratta Tav Bologna-Firenze che Idra ha consegnato stamani, durante il convegno, ad Anna Donati, senatrice dei Verdi e presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato: 108 pagine di dati, analisi e proiezioni per proporre un modello rapido, economico ed efficiente di potenziamento ferroviario del nodo di Firenze e della rete regionale toscana «Confidiamo che esso possa costituire un’utile chiave di lettura del Dpef all’attenzione della Commissione da Lei presieduta», scrive ad Anna Donati il portavoce di Idra. E aggiunge: «La nostra Associazione è in grado di mettere a disposizione del Governo, e naturalmente anche della Commissione da Lei presieduta, una delegazione tecnica nazionale di alto livello, con competenze multidisciplinari di natura trasportistica, finanziaria, ingegneristico-progettuale, urbanistica e ambientale. Chiediamo pertanto di essere auditi dalla Commissione da Lei presieduta, anche sulla scorta dei dati forniti»”.

Al convegno era presente anche Erasmo D’Angelis, presidente della commissione regionale trasporti, al quale sono state rivolte diverse critiche e che ci ha spiegato il senso delle suo intervento: «Anna Donati ha detto che siamo in una fase in cui bisogna fare in modo che ci sia il minor impatto possibile. Ha ricordato che il progetto ha superato tutte le fasi attuative. Non siamo a 5 anni fa che si può tornare indietro, secondo lei il punto è che siamo di fronte ad alcune prescrizioni e che bisogna lavorare su quelle. E io sono d’accordo con lei».

«Io ho detto – prosegue D’Angelis – che questo è il momento di far valere la lezione del Mugello. Quel disastro provocato da un’opera quasi senza Via deve servirci a produrre un osservatorio tecnico di livello internazionale aperto ai contribuiti dell’Università di Firenze e a quelli, compresi i comitati, di tutti coloro che vogliono lavorare intorno alla definizione di una seria valutazione degli impatti . Da quelli sul rumore a quelli idrogeologici ecc. ecc. Ma non si torna indietro. Le fasi autorizzative ci sono state e la valutazione ambientale firmata da Maria Rosa Cittadini ha dato come esito una serie di prescrizioni e ora bisogna quindi lavorare su quelle. E’ inutile fare demagogia, visto che nemmeno il ministro Bianco è intervenuto per fermare il progetto o per indicarne uno alternativo. Non ci sono progetti alternativi e quindi, ripeto, lavoriamo su questo affinché gli impatti siano i minori possibili e se serve spingiamo per un osservatorio terzo indipendenti che vigili sul progetto con ovviamente potere, perché non abbiamo erto bisogno di un altro carrozzone. Firenze e la Toscana sono sotto gli occhi del mondo e non possiamo quindi sbagliare neanche di un metro. Segnalo infine che questa è un’opera ferroviaria che è l’unica strada, visto l’inquinamento prodotto dalle auto, da seguire e sulla quale investire».

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