[06/07/2007] Rifiuti

Confindustria Toscana sulle bonifiche industriali: «A rischio investimenti e occupazione»

FIRENZE. Il sistema produttivo della costa toscana sta correndo rischi molto elevati a causa delle bonifiche industriali; il Ministero dell’Ambiente sta, di fatto, impedendo ai comuni e a qualsiasi altro ente interessato di rilasciare concessioni e permessi per le attività produttive poste all’interno dei cosiddetti “siti di interesse nazionale”da bonificare.

In questi siti, che in Toscana riguardano importanti aree industriali nelle province di Massa Carrara, Livorno e Grosseto, operano moltissime aziende, con migliaia di occupati. Questi sistemi economici sono da tempo ingessati per le difficoltà tecniche e burocratiche generate dal Ministero che tendono ad imporre, per ogni sito da bonificare, interventi di messa in sicurezza estremamente onerosi, gravosi e la cui utilità resta tutta da dimostrare. Infatti, la cosiddetta soluzione del “marginamento fisico” prescritta dal Ministero – che prevede tra l’altro la realizzazione di barriere molto profonde per arginare le acque di falda – non solo determinerebbe lo stravolgimento dell’assetto idrogeologico delle aree stesse, con danni ambientali peggiori rispetto alla situazione attuale, ma è tecnicamente ed economicamente insostenibile.

Tra l’altro, il Ministero non tiene in alcuna considerazione l’evoluzione legislativa introdotta dallo stesso Codice ambientale (D.Lgs.152/2006) che si ispira ai principi della normativa comunitaria in materia; al contrario, si vogliono imporre misure al di fuori degli stessi indirizzi della legislazione europea, che prevedono di modulare gli interventi di bonifica in funzione della destinazione finale delle aree.
Applicando questa metodologia, in molti casi si potrebbe addirittura parlare di aree “non inquinate”, motivo per il quale, numerose aziende hanno fatto ricorso al TAR con successo. Né si tiene conto che la normativa è in fase di ulteriore modifica, visto che il parlamento ha già espresso al governo il proprio parere circa l’ipotesi di un Decreto correttivo.

Questa situazione è giudicata estremamente preoccupante da Confindustria Toscana che ha istituito un coordinamento delle province interessate ed ha chiesto al presidente della Regione Toscana l’attivazione immediata di un tavolo tecnico che consenta alle imprese di dare corso agli interventi di bonifica, con modalità tecnicamente efficaci ed economicamente sostenibili, uscendo finalmente dall’attuale situazione di stallo che comporta rischi molto seri per il sistema economico dei territori coinvolti.

Ed un analogo impegno viene portato avanti da Confindustria sul governo nazionale per scongiurare il rischio che grava sulle attività produttive di significative aree industriali del nostro paese.

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