[05/07/2007] Energia

Biomasse, la Provincia dice no alla filiera lunga, ma per fermare Piombino è troppo tardi

LIVORNO. Stamani il consiglio provinciale di Livorno ha votato le linee guida che in assenza del piano energetico regionale dovrebbero indicare i punti fermi per quanto riguarda la realizzazione di nuove centrali a biomasse. Limiti che sostanzialmente indicano tre punti: l’esclusione delle aree protette dai luoghi utilizzabili per realizzare nuove centrali, la chiusura di vecchie fonti emissive di gas serra prima di un nuovo impainto, l’esclusione della filiera lunga, ovvero dell’utilizzo di biomasse provenienti non dal territorio ma da altri continenti, dove le piantagioni sostituiscono le grandi foreste, con un impatto devastante sull’ambiente.
Tutto bello, anche se il provvedimento è arrivato tardi, perché la centrale a biomasse di Montegemoli (piombino) ormai si farà quasi sicuramente, nonostante il fatto che brucerà olio di palma proveniente dal Sud Est asiatico.
«Per questa volta abbiamo messo una pezza politica alla vicenda – spiega Gianluca Gentili dei Verdi – speriamo che serva per il futuro a dire no ad altri impianti come quello che gli uffici tecnici dell’assessorato all’ambiente hanno fatto passare dando a noi consiglieri una comunicazione assai tardiva: l’abbiamo saputo un mese prima dell’ultima conferenza dei servizi e ormai rimaneva ben poco da fare. Speriamo solo che si tratti di una stupidata involontaria, e che non si ripeta mai più, perché un altro caso come questo non lo sopporteremo».

Eppure l’errore non è escluso che si ripeta, visto che il documento votato stamani non può far altro che dare indicazioni: i vincoli di fatto non ci sono e ognuno può teoricamente fare quel che vuole, basta avere il beneplacito da Comune e Provincia, come nel caso di Montegemoli.
«Le leggi regionali attualmente permettono tutto – spiega Gentili – per questo ho presentato una mozione in cui propongo una moratoria su tutte le centrali a biomasse fino all’approvazione del pianio energetico regionale». Ma non sarebbe meglio accelerare l’adozione di questo Pier, così da dettare regole finalmente chiare in campo energetico, per le biomasse come per l’eolico e per tutto il resto?
«Il problema purtroppo è proprio questo - chiude Gentili – ora ci sono mille interessi in gioco, Quello deve fare un impianto lì, quello una centrale di là e quindi si cerca di ritardare il Pier, che invece finalmente stabilirà regole precise».

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