[05/07/2007] Parchi

Amp dell’Arcipelago: chi ha ragione tra Tozzi e Peria?

PORTOFERRAIO (Livorno). Sembra riaccendersi lo scontro istituzionale sulla costituzione dell’Area marina protetta (Amp) all’Elba, stavolta ad accendere le polveri è una e-mail inviata dal presidente del parco nazionale dell’Arcipelago toscano, Mario Tozzi (Nella foto), ai sindaci elbani, nella quale il noto conduttore fa notare che non spetta alla Comunità del parco, che riunisce i comuni dell’area protetta, comunità montana province e regione, dare pareri e coordinare l’iter l’istituzione dell’Amp.

La lettera non è stata gradita dal primo cittadino di Portoferraio che capeggia il fronte dei sindaci: «Dopo una lunga e faticosa riunione dei sindaci elbani e del presidente della Comunità Montana sulle aree marine protette – scrive Peria - che ha portato ad un’importante proposta unitaria sul sistema delle regole e dopo una altrettanto lunga riunione della maggioranza portoferraiese, che ha portato ad un significativo ed articolato documento sullo stesso tema, pensavo di potermi ritenere soddisfatto per il buon lavoro fatto, per la qualità delle proposte, per il grande senso di responsabilità e compattezza dimostrato dalle istituzioni elbane, per la serietà delle iniziative assunte. Ma ecco che, in tarda serata, aprendo la posta elettronica, leggo una lettera del presidente Tozzi dai contenuti a dir poco sconcertanti, relativa alla ultima nota trasmessa, anche alla stampa, proprio dalla Comunità del parco. Rispetto a tale nota il Presidente Tozzi contesta non tanto il merito, quanto alcuni aspetti del documento ed in particolare il riconoscimento unanime di ampia rappresentatività istituzionale alla comunità del parco quale soggetto più qualificato per la formulazione di una proposta di area marina protetta per l’Isola d’Elba che riesca a conciliare le ragioni della scienza con le esigenze del tessuto economico e sociale esistente».

Tozzi, si richiama alla legge 394/91 sui parchi ed è indubbio che tra i compiti previsti per la Comunità del parco non c’è certamente quello di dare indirizzi sull’istituzione dell’Amp, visto che la stessa legge e la precedente 979/1982 prevedono un altro organismo consultivo, la Commissione di “riserva” per rappresentare enti locali e territorio nell’Amp. Proprio per questo, dice Tozzi, «non si capisce quale possa essere il ruolo attribuito alla Comunità del parco nella istituzione dell’Amp, dal momento che il Ministero dell’Ambiente ha delegato l’ente parco a coordinare la raccolta dei dati in possesso degli enti locali relativi alle attività socio economiche, a organizzarne la sintesi e a curarne la trasmissione alla direzione del ministero stesso che, a sua volta, formulerà la relativa proposta di Amp» e poi invita «la Comunità del parco a utilizzare le procedure ufficialmente codificate dal Ministero e a fare riferimento esclusivamente all’ente parco come vogliono la grammatica istituzionale e le prerogative della Comunità del Parco stessa».

Insomma, non è questo il metodo, non sono queste le competenze e così la pensa anche il ministero dell’ambiente, anche perché in nessuna altra Amp si è utilizzato questo inusuale iter.
Ma Peria non ci sta: «Come, per la prima volta nella storia tutti gli enti locali elbani si trovano finalmente d’accordo (ma riteniamo che possano esserlo anche Giglio e Capraia, che hanno ricevuto il documento in posta elettronica) ed il Presidente del Parco, invece di apprezzare ed essere felice per un così importante risultato, ci viene ad insegnare la grammatica istituzionale? E poi non era proprio lui (Tozzi ndr) quello che ci spiegava che il Parco riguardo alle Amp non c’entra proprio nulla, che il suo era solo un contributo di divulgazione ed informazione, perché il rapporto è fra i comuni ed il ministero? Ce l’ha detto in tutte le salse, anche in consiglio comunale».

Ma Peria ammette che un problema burocratico-formale potrebbe esserci se il ministero vuole fare «l’istruttoria comune per comune, lo possono fare tranquillamente: non so che senso abbia, ma al massimo si sentiranno ripetere 10 volte la stessa proposta di regolamentazione normativa, proposta aperta, teniamo a ribadirlo. Se invece il problema è che viene contestato, al di là dei formalismi, alla Comunità del Parco un ruolo troppo forte, troppo incisivo, allora siamo di fronte ad una tale miopia istituzionale e politica da rimanere allibiti, ma siamo anche di fronte ad un clamoroso e gravissimo conflitto tra organi fondamentali per la gestione del parco, che, per il bene della comunità elbana, va rapidamente ed approfonditamente chiarito nelle sedi competenti».
Il problema però è che la Comunità del parco non ha quei compiti per legge, visto che deve occuparsi del parco terrestre e non dell’Amp, e quindi tutti i suoi atti in materia potrebbero semplicemente essere considerati nulli.

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