[04/07/2007] Comunicati

L’industria europea davanti ai cambiamenti climatici e alla globalizzazione

BRUXELLES. Nel suo esame di mezzo percorso della politica industriale presentato oggi, la Commissione europea mette in risalto le sfide dei cambiamenti climatici e della globalizzazione.
«Abbiamo già una politica industriale che si sostiene sulla competitività e l´innovazione – ha detto il vice residente Günter Verheugen (Nella foto), responsabile della politica per le imprese e l’industria, - Questo ha contribuito ad accrescere la fiducia ed a fare dell’Europa un luogo più attraente per gli investimenti e creare occupazione. Ma l´industria dovrà d’ora in poi mettere l´accento sulla riduzione delle emissioni di carbonio e il miglioramento della capacità energetica. La grande sfida che l´industria europea deve raccogliere è di assicurare che l’Europa offra i prodotti più innovativi, i più puliti e i più sicuri al mondo».

Secondo la Commissione i prodotti innovativi rappresentano il 73 % delle esportazioni dell’Ue e la politica industriale comunitaria è un valore aggiunto che completa le misure prese dagli stati membri.
Il cambiamento climatico e la globalizzazione premono però alle porte della ricca Europa, esercitando una pressione concorrenziale ed obbligandola ad adattarsi alle nuove condizioni.
Le industrie ambientali europee sono in testa per quanto riguarda le tecnologie che ormai rappresentano il 2,2 % del Pil dell’Ue e occupano 3,4 milioni di persone. Nonostante ciò appesantimenti burocratici e un mercato interno ed internazionale ancora debole non ne consentono il pieno sviluppo.

Le industrie ad alta intensità energetica sono esposte alla concorrenza internazionale e potrebbero federe la loro competitività ridotta, per questo la Commissione si sforzerà di utilizzare diversi strumenti, compresa la politica estera in materia di energia, la politica commerciale ed il dialogo industriale, per incoraggiare politiche sostenibili nel campo dell’energia e dei cambiamenti climatici, particolarmente nei rapporti con nazioni emergenti come l’India e la Cina, con gli altri Paesi in via di sviluppo e con gli Usa e la Russia.

La globalizzazione é ormai inarrestabile: «Tra il 2002 e il 2006 – spiega la Commissione - il commercio mondiale delle merci è aumentato del 17 % all’anno, contro una progressione annuale del 3 % nel corso dei cinque anni precedenti».

Le iniziative dell’Ue punteranno a salvaguardare l’accesso alle materie prime ed a migliorare quello ai mercati esteri, per facilitare un’evoluzione strutturale che tenga conto dell’interdipendenza planetaria dell’industria e dei servizi.

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