[04/07/2007] Acqua

Arpat, preoccupano i dati delle centraline sull´Arno

FIRENZE. Con l’arrivo della stagione critica riprende il monitoraggio del fiume Arno, per valutare il suo stato di salute, mediante le 4 centraline installate lungo il corso d’acqua. Grazie alla collaborazione tra Autorità di bacino, Regione Toscana ed Arpat, sono state mantenute in funzione le centraline automatizzate che si trovano in località Buonriposo (Arezzo), Nave di Rosano (Firenze), Fucecchio (Fireze), Calcinaia (Pisa).

Le centraline sono dotate di sensori per la determinazione in continuo dell’ossigeno disciolto, della temperatura, della conducibilità, del pH e del potenziale redox. Nei periodi estivi di maggiore siccità, informano da Arpat, è importante avere dati in tempo reale sulle condizioni di ossigenazione e temperatura delle acque e contemporaneamente controllare l´instaurarsi di fenomeni di eutrofizzazione e di fioriture algali.

L’agenzia, da luglio a settembre, ogni lunedì emana un bollettino sullo stato di qualità delle acque (in particolare in merito all’ossigenazione) con informazioni circa le portate con lo scopo di supportare la gestione dei rilasci e degli emungimenti che insistono sul bacino del fiume Arno. Operatori tra l’altro scatteranno delle foto in modo da avere una “visione” della quantità di acqua residua e dello stato di qualità nei diversi tratti del fiume.

I primi dati relativi alla settimana di fine giugno, pur parziali, non sono particolarmente confortanti. A Calcinaia si registra un forte incremento della conducibilità rispetto alla stazione precedente, dovuto alle acque del Canale Usciana che convogliano in Arno i reflui depurati del Comprensorio del Cuoio. Ma il quadro maggiormente critico si ha alla stazione di Rosano dove anche a causa delle basse portate (5mc/s), sono state registrate alte temperature e basso ossigeno disciolto. La situazione ha indotto l’agenzia a richiedere un maggior rilascio dalle dighe.

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