[03/07/2007] Parchi

Ambiente ed educazione civica per diventare “cittadini del parco”

ROMA. Federparchi e ministero dell’ambiente lanciano il progetto “Cittadini del Parco”, con l’obiettivo di «formare cittadini responsabili, consapevoli e rispettosi dei valori del territorio in cui vivono», una iniziativa rivolta «agli studenti delle scuole primarie di secondo grado che vivono nelle aree protette del sistema nazionale - parchi nazionali, aree marine protette e riserve dello stato».

Per un anno studenti e professori saranno coinvolti in attività di educazione ambientale, sia a scuola sia all’aperto nelle aree protette, e potranno usufruire del contributo e dell’assistenza di operatori specializzati, che li seguiranno durante tutte le fasi del progetto e li aiuteranno a costituire una rete, per condividere esperienze e suggerimenti, pensata per rimanere attiva nel tempo. Il progetto vuole alimentare il rispetto dell’ambiente e il senso civico dei ragazzi, colmando un vuoto «quello del contatto diretto con la natura – spiega Federparchi - che affligge soprattutto le nuove generazioni, ma da cui neanche gli adulti sono più immuni. Un vuoto che si traduce, oltre che nella mancanza di conoscenza e di rispetto dell’ambiente, in un vero e proprio disordine psicologico: il disordine da deficit di natura, che può determinare disturbi nella socialità e problemi dell’attenzione. Sono queste, in definitiva, le premesse che rendono “Cittadini del Parco” un progetto pionieristico, animato da una grande ambizione: contribuire anche allo sviluppo equilibrato della personalità dei bambini, perché siano, domani, dei cittadini migliori».

«L’iniziativa del ministero dell’ambiente e della Federparchi – dicono gli organizzatori - individua nel patrimonio naturale delle aree protette, oltre che l’oggetto delle attività di educazione ambientale, anche il soggetto stesso del processo formativo. La conoscenza e il contatto con l’ambiente naturale, infatti, rappresentano l’esercizio ideale per allenare i ragazzi alla socialità e alla cittadinanza responsabile, e per sviluppare in loro un senso di orgogliosa appartenenza, e di rispetto, nei confronti del territorio in cui vivono, trasformandolo, ai loro occhi, da res nullius in res publica».

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