[02/07/2007] Urbanistica

Marevivo: «Ombrelloni, barche e boe nell’area archeologica dell´Amp di Ventotene»

LIVORNO. Non sempre è facile trovare un tratto di costa libero e gratuito, ma a volte lo si può fare persino in un’area marina protetta e archeologica, almeno a sentire quel che secondo Marevivo sta succedendo nell’Amp di “Isole di Ventotene e Santo Stefano”: «Ombrelloni, sdraio e lettini sulla bancata di tufo romano, proseguimento dell’antica peschiera di Cala Nave, unica spiaggia attrezzata dell’isola di Ventotene. Ma anche architetture d’epoca usate come portacenere, imbarcazioni ormeggiate entro le boe di delimitazione a Parata Grande con relativo disancoraggio sulle praterie di Posidonia oceanica, sacchi di materiale edile abbandonati nella zona archeologica ed immondizia di ogni tipo nelle acque costiere e lungo le rive».

Per la presidente di Marevivo, Rosalba Giugni, si tratta di «un vero e proprio scempio, in totale assenza di controllo. Marevivo esprime la sua profonda preoccupazione per la generale situazione di degrado in cui versa l´Area Marina Protetta e chiede un rapido intervento delle autorità per contrastare questo fenomeno.

Siamo particolarmente legati a questa Area marina protetta – dice la Giugni – in quanto ne abbiamo accompagnato e sostenuto la nascita, con l’aiuto dell’allora sindaco, Beniamino Verde. L’estate è appena iniziata, ma la zona soffre già di una eccessiva e sregolata pressione di turisti. Per non parlare poi dell’Info point dell´Amp chiuso, e della totale mancanza di una qualsiasi attività di educazione ambientale, peraltro ampiamente richiesta dai turisti. Cosa dobbiamo aspettarci per l´alta stagione e, soprattutto, è questa l’area marina protetta che tutti vorremmo?».

Quello di Ventotene non è nemmeno il primo episodio di questo genere: un paio di anni fa Legambiente documentò un pic nic nella villa romana di Agrippa a Pianosa, e sempre nell’isola piatta del parco nazionale dell’Arcipelago toscano lo scorso anno apparvero cartelli con la scritta “privato” su manufatti accanto alla spiaggia di Cala Giovanna, l’unica di Pianosa nella quale è consentita la balneazione. Recentemente il Corpo Forestale delle Stato a segnalato strani lavori probabilmente abusivi a Gorgona, alcuni con evidenti intenti balneari.

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