[02/07/2007] Urbanistica

Ma la bioedilizia è sempre sostenibile?

LIVORNO. «Con la bioedilizia si potrebbe ridurre, entro il 2020, il trenta per cento delle emissioni di gas serra legate al condizionamento degli edifici. E questo sarebbe a "costo negativo", cioè con investimenti che possono essere ripagati nell’arco di quattro-cinque anni e produrre risparmi negli anni a seguire». Lo ha detto la sottosegretaria all’Ambiente Laura Marchetti.

«Il quarto rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change – ha aggiunto Marchetti - sostiene che per dimezzare le emissioni globali di gas serra, attualmente al livello di 29 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, il settore che garantisce la maggiore possibilità di risparmio è proprio l’edilizia».

Per la sottosegretaria Marchetti, si legge nel sito del ministero dell’ambiente, «il black-out che ha tenuto al buio una vasta area di New York per un’ora, a causa del sovraccarico energetico per alimentare i condizionatori d’aria, dimostra la priorità dell’efficienza energetica degli edifici nelle strategie di mitigazione dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici, rispetto alla proposta che deriva da una parte arretrata dell’imprenditoria industriale di costruire nuove centrali termoelettriche a gas e, peggio ancora, a carbone».

Che dalla bioedilizia si possano ottenere risultati decisamente importanti dal punto di vista del risparmio energetico, è una notizia ormai assodata. Che si possano ottenere, invece, quei risultati indicati dal sottosegretario in poco meno di 13 anni, appare un po’ velleitario. Di certo bisognerà crederci e investirci molto e questo governo sembra intenzionato a farlo. Andrebbe – e cercheremo di farlo – capito però se il criterio direttore della sostenibilità viene considerato anche quando si costruisce rispettando i migliori parametri della bioarchitettura. Il risparmio di territorio viene ancora ritenuto un valore? Verrà preferita, dunque, la ristrutturazione alla costruzione ex novo? Si riutilizzeranno gli inerti come previsto dai capitolati?

Sulla base delle risposte a queste domande si potrà davvero capire quale sia il livello di attenzione e comprensione del problema che come più volte ci siamo trovati ad osservare non ha bisogno di semplificazioni ma di essere affrontato nelle sue complessità

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