[02/07/2007] Energia

Verdi e Legambiente insieme contro il fronte del no all´eolico

FIRENZE. «La proposta di moratoria sull’eolico è una cosa che non sta in piedi». Con queste parole il consigliere regionale dei Verdi Fabio Roggiolani ha bocciato la proposta rilanciata da Italia nostra, Lipu e comitato per i paesaggio, dopo la sentenza del Tar che ha ravvisato irregolarità nella realizzazione del parco eolico di Scansano. Ed ora la moratoria viene appoggiata anche a livello politico da alcuni partiti del centrodestra.

«E’ una strana situazioni a cui noi vogliamo sottrarci - afferma Fabio Roggiolani - si sta creando un fronte anomalo che mette insieme ai comitati un partito come l’Udc, che ha sempre votato il votabile e adesso presenta la moratoria. Se si sommano il ricorso di Scansano e la Via negativa per Monte Ginezzo a Cortona: l’eolico diventa un sogno per la Toscana. Questa saldatura di diversi fronti sul territorio rischia di provocare un danno enorme al futuro della regione e del pianeta».

Roggiolani quindi, insieme al presidente toscano di Legambiente Piero baronti, prende una posizione netta nei confronti dell’energia del vento.
«Le moratorie vanno bene per le centrali nucleari e per tutte le situazioni in cui normalmente vengono utilizzate, ma certo non per l’eolico. E non si capisce come questo avvenga solo in Toscana, dove la reazione di certe associazioni è contro l’eolico, a prescindere da tutto. Quella del vento invece è un’energia rinnovabile che non vive di contribuiti perché è in condizione di pagarsi da sola. I cittadini oltretutto ne hanno un guadagno in termini di diminuzione dell’inquinamento e in termini economici».

La posizione di Verdi e Legambiente quindi è che ci sono molti modi di fare l’eolico che non siano colonizzazioni del territorio: con il dialogo e con il confronto anche e soprattutto con i comitati che difendono il paessaggio. «Ma non posso tollerare che oggi siano gli agricoltori a darci lezioni di ambientalismo – prosegue Roggiolani riferendosi all’imprenditore Biondi Santi che ha presentato il ricorso su Scansano perché le pale si trovano in prossimità della sua tenuta, al castello di Montepò - non mi si dica che i vigneti tirati con il calibro sono naturali e non impattanti, ora si ergono a paladini, ma per anni hanno lavorato modificando profondamente l’assetto del territorio infischiandosene del paesaggio».
Secondo il consigliere regionale dei Verdi tutta questa reticenza contro l’eolico «viene sapientemente usata per creare una lobby trasversale, perché le turbine rappresentano la rottura del monopolio sull’energia: invece abbiamo un dovere morale nei confronti del pianeta – conclude - e l’eolico è uno dei modi per rispettare il pianeta».

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