[02/07/2007] Energia

Eolico: ma le valutazioni di impatto ambientale non le faccia il Tar!

PISA. L’eolico a Scansano parte e subito chiude. Ed è sconcertante che ciò avvenga praticamente sulla base di una valutazione d’impatto ambientale fatta... dal Tar.
Insomma mentre infuria -anche a colpi di referendum- la battaglia a favore o contro l’eolico che divide anche gli ambientalisti, le decisioni -sembra- vengono prese... "alla carlona". D´Angelis si è compiaciuto dell’approdo del Pit (del Praa non si hanno notizie) e mi chiedo se una politica di programmazione in toscana non debba misurarsi –concretamente e alla svelta- con vicende come questa.

Sappiamo che al sud anche i più piccoli comuni sono battuti da persone dotate di blocco degli assegni per piazzare su qualsiasi collinetta con tanto di spiffero una pala. Ecco perché programmare –se non vuole essere mera chiacchera-significa decidere se e dove certe cose si possono fare anche in Toscana. E non solo le pale eoliche. L’assessore Cenni ha ricordato in questi giorni che l’agricoltura toscana deve guardare anche alle biomasse.

In un recente incontro in San Rossore il prof Enrico Bonari ha documentato sulla base di ricerche e sperimentazioni accurate compiute dal Centro Avanzi di San Piero d’intesa con il parco quali effetti perversi anche economici si possono avere con questo tipo di coltivazioni. Insomma ogni cura ha i suoi effetti collaterali talvolta micidiali. Il dosaggio è quasi sempre decisivo. Ma per ottenere valutazioni d’impatto ambientale serie -e non delegabili ad alcun tribunale amministrativo o no- che assicurino il dosaggio giusto –sostenibile- non si può partire da una miriade di iniziative che non sono in grado di misurarsi con un più ampio contesto. Se ognuna farà da se neppure Dio potrà rimediare per tutti. Seguendo il percorso bizzarro, contorto e casuale dei tanti no e si di questo o quel comitato –come si può vedere- non si va lontano.

Si torna al punto: programmare!

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