[29/06/2007] Rifiuti

Livorno, Garufo spiega il piano preliminare provinciale per la gestione dei rifiuti

LIVORNO. Ieri la giunta provinciale livornese ha approvato il documento preliminare al piano provinciale per la gestione dei rifiuti, che ora approderà in III commissione per poi tornare in consiglio provinciale per la votazione definitiva. All’assessore provinciale all’ambiente Rocco Garufo (Nella foto) chiediamo perché è stata fatta questa scelta, visto che la legge vigente prevede che i piani li facciano gli Ato e non le province.

«Sappiamo tutti quanto ancora è incerta la vita della legge 152, soprattutto su questo punto. Per cui abbiamo considerato che invece la legge regionale vigente ci assegna funzioni di programmazione, e credo che anche alla luce del nuovo 152, la regione delegherà nuovamente alle province questo compito. Del resto non possiamo più aspettare, è assolutamente necessario definire un nuovo quadro di indirizzi».

Non è più possibile aspettare perché abbiamo alle spalle un piano del 2000, uno del 2004 e di tutto quello che era li previsto non e´ stato fatto assolutamente nulla sulla riduzione dei rifiuti? E non è stato fatto nulla neppure sul gpp (anche qui nonostante leggi nazionali e regionali vigenti)? Quali sono le cause e che cosa prevedete concretamente di fare per raggiungere questi obiettivi?
«Per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti è un problema che investe tutto il mondo industrializzato. Per il gpp siamo impegnati a rispettare il decreto dell’allora ministro Matteoli che impone di usare il 30% di materiale riciclato. In realtà i problemi nascono perché non riusciamo a coordinare le politiche dei vari uffici: la cultura degli acquisti verdi stenta a decollare. Io ho proposto anche di avviare un percorso di lavoro per la messa in rete di tutti gli enti in modo da fare massa critica, ma su questo siamo sinceramente un po’ fermi perché purtroppo sui rifiuti ci sono state altre urgenze. La regione ha comunque messo a disposizione della Provincia di Livorno 218mila euro per la riduzione dei rifiuti. Questi soldi saranno messi a bando penso entro settembre per finanziare progetti finalizzati alla riduzione dei rifiuti».

A proposito di riduzione, la regione prevede la diminuzione (assoluta) dei rifiuti urbani del 15% al 2010 e, sempre alla stessa data, il 55% della raccolta differenziata. la finanziaria 2007 prevede che la raccolta differenziata per l´anno in corso si attesti al 40% (pena il commissariamento): che cosa si prevede per attendere a questi obiettivi?
«Noi facciamo nostri gli indirizzi della Toscana, anche se questi indirizzi hanno una funzione politica simbolica, si indica cioè la direzione verso la quale marciare. Se non ci fossero, sarebbe più facile lasciare lo status quo e non si determinerebbero politiche innovative. Insomma, quello che voglio dire è che anche un trend di riduzione di qualche punto percentuale sarà valutato in modo positivo».

Non ho capito però quali interventi si intende mettere in atto per rispettare quegli obiettivi?».
«Bisognerebbe cominciare a intervenire alla fonte, il mondo produttivo dovrebbe risparmiare materia ed energia, e secondo me dovremmo ridare valore all’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale che invece purtroppo viene snobbata da tutti (L´autorizzazione integrata ambientale Aia è il provvedimento che autorizza l´esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni, ndr) ».

In nessuna delle quattro aree in cui e´ divisa la provincia si sono realizzati gli impianti previsti dai piani precedenti (selezione e compostaggio all´Elba, compostaggio in Val di Cornia, compostaggio e digestione anaerobica in Val di Cecina, terza linea di termovalorizzazione a Livorno), per di più si è chiusa la discarica di Vallin dell´aquila a Livorno ed è in esaurimento quella di piombino. I rifiuti nel frattempo sono aumentati: che cosa si pensa di fare per evitare il verificarsi di emergenze e/o esportazione dei rifiuti?
«In effetti abbiamo bisogno di generare una base industriale al nostro sistema di gestione, altrimento non si regge. In questo quadro ritengo che la terza linea dell’inceneritore di Livorno sia strategica: stiamo ultimando la pratica che è in corso di autorizzazione. Anche per piombino è necessario l’ampliamento della discarica, dopodiché credo che vada fatto insieme a rosignano un ragionamento su un impianto di trattamento della frazione organica diverso dal biodigestore, che consenta il recupero energetico e limiti lo sfruttamento della discarica. In generale poi ritengo che sia maturo il momento per ripensare anche per gardi a un rinnovamento tecnologico della dotazione impiantistica provinciale».

Nella nostra provincia operano quattro aziende, più di quante operano in una intera regione come l´Emilia Romagna. Quali assetti gestionali, secondo lei, sarebbero funzionali ad una provincia come la nostra?
«Molto sinceramente posso dire e a livello personale che le nostre 4 aziende messe tutte insieme fanno una di medie dimensioni. Quindi arrivare a un unico soggetto sarebbe secondo me uno sbocco del tutto naturale. Questo comunque è uno dei problemi che ci poniamo in questo documento preliminare: io dico cominciamo almeno a fare investimenti in comune sugli impianti, le aziende comincino a ragionare in quest’ottica. E dico di più, questo ragionamento va fatto non solo all’interno della provincia, ma per esempio anche con la provincia di Lucca, che porta da noi un considerevole quantitativo di rifiuti. Dovremmo correggere questo rapporto e trasformarlo da commerciale a strategico, individuanzo insieme a loro quali sono le migliori opportunità di investimenti comuni sugli impianti».

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