[28/06/2007] Comunicati

Pistoia, si è aperto "Vestire il paesaggio"

PISTOIA. Pistoia da oggi è al centro del “paesaggio”, attraverso il convegno internazionale che si è aperto al Palazzo comunale. Innovazione, ricerca per il verde, per lo sviluppo ambientale, sociale e economico, sono i temi del convegno “Vestire il paesaggio”, che si protrarrà fino al 1 luglio. Tra gli organizzatori, il presidente Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Ivano Paci, e il presidente della Provincia di Pistoia Gianfranco Venturi, che insieme al sindaco Renzo Berti hanno sottolineato «Pistoia vuole proporsi come sede di un ripensamento – riorganizzazione degli spazi verdi nella nostra vita e nelle nostre città, partendo dal nostro patrimonio unico».

Il saluto del ministero delle politiche agricole è stato portato da Giuseppe Serino, direttore generale dipartimento politiche strutturali e sviluppo rurale che ha ricordato il recente impegno del ministero «nel far emergere la domanda di ricerca direttamente dai produttori, coinvolgendoli nella definizione del livello di qualità che si vuole raggiungere nel paese, per un “made in Italy” dove piante e fiori entrino a pieno diritto». Il quadro delle caratteristiche del settore locale è stato fornito da Renato Ferretti, dirigente del Dipartimento pianificazione territoriale, agricoltura, turismo e promozione della provincia di Pistoia «l´attività vivaistica ornamentale è concentrata nella Valle dell´Ombrone P.se ed interessa oltre 5.200 ettari, con circa 1000 ettari di vasetteria, 1500 aziende e oltre 5500 addetti diretti (2500 lavoratori dipendenti) oltre all’indotto, la Plv è di oltre 320 milioni di euro di cui 180 esportati».

Oltre ai contributi delle università italiane (Firenze, Udine, Bologna) molti anche gli ospiti stranieri (dall’Australia, da Budapest, dalla Spagna, dal Belgio). Antoine Berger presidente Elca (associazione europea produttori vivaistici) e Gwen Byrne, presidente Ena (associazione internazionale vivaismo), hanno parlato della relazione con il verde e di come avere spazi verdi, in un contesto urbanizzato, significhi anche integrazione e socialità.

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