[28/06/2007] Rifiuti

L´Ue (ri)bacchetta l´Italia e intanto la revisione del testo unico è all´impasse

LIVORNO. La Commissione europea avvia l’ennesima procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della normativa europea sui rifiuti. Stavolta l’Unione contesta al governo il fatto che gli impianti di smaltimento della regione Campania sono inadeguati per affrontare l’emergenza rifiuti. A preoccupare è soprattutto la situazione napoletana ed a spaventare sono i rischi per la diffusione di malattie e per l’ambientale. Ragion per cui Bruxelles procederà alla valutazione dei progetti approvati a maggioranza dal governo per l’apertura di quattro discariche.

Del resto, le disposizioni comunitarie obbligano gli Stati a prendere misure necessarie per una corretta gestione dei rifiuti al fine di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci sulla gestione degli stessi. Ed è proprio questo che l’Italia non sta facendo e non solo a Napoli dove la situazione è eclatante.

E’ solo di 10 giorni fa una della Corte di giustizia del Lussemburgo sentenza – conclusione di uno dei molteplici procedimenti di infrazione pendenti - che condanna l’Italia per mancata ed insufficiente applicazione della normativa in materia di rifiuti.
Nel frattempo il testo unico ambientale è in corso di revisione. La commissione tecnica ambientale istituita dal ministro dell’ambiente il 25 maggio 2006 ha approvato ieri il parere sullo schema di decreto del governo correttivo del codice ambientale in materia di rifiuti.

Tra le novità introdotte: le misure sulla tutela delle risorse ambientali dovranno rispondere a criteri di semplificazione e chiarezza; sono indicate le procedure di reimpiego delle rocce e terre da scavo; i depositi temporanei dovranno basarsi sui principi della direttiva Ue; una nuova definizione di rifiuto che permette una riutilizzazione delle materie seconde senza rischi per ambiente e salute ed eliminazione del modello unico ambientale (Mud) che dovrà essere sostituito da un semplice sistema di rilevazione statistica.

Parallelamente è in corso la revisione della II parte del testo unico sulla Valutazione ambientale strategica (Vas), Valutazione d’impatto ambientale (Via) ed autorizzazione integrata ambientale (Ippc). Fra l’atro si sta avvicinando la scadenza fissata per il 31 luglio per l’attuazione delle disposizioni in materia contenute nel codice. Il che significa che se la commissione preposta alla revisione non vara la modifica entro il termine, la disciplina applicabile sarà quella prevista originariamente dal testo unico.

In realtà non più tardi di un mese fa l’ex senatore dei Verdi Sauro Turroni nominato dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio a capo della commissione dichiarava in un intervista di un mese fa rilasciata a greenreport: «Per il settore delle bonifiche, delle acque e del danno ambientale sono in fase di elaborazione i documenti generali. Mentre il decreto di revisione sulla Vas (Valutazione ambientale strategica) e sulla Via (Valutazione ambientale strategica) è stato già presentato al Consiglio dei ministri con allegati tutti i pareri dei vari uffici competenti. Spero che per fine luglio si arrivi alla conclusione del l’iter salvo le lunghe procedure delle consultazioni».

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